Torino, persi 32mila posti di lavoro dal 2010
Ai numeri sanitari già spaventosi di quest’ultimo anno a causa della pandemia da coronavirus, si sommano quelli – altrettanto preoccupanti – relativi all’economia in recessione, alla crisi e ai posti di lavoro persi.
Dal 2010 a oggi, infatti, le casse integrazioni del territorio della Città metropolitana di Torino sono cresciute di oltre il 200%. Sono 32 mila, invece, le persone che hanno perso il lavoro. Lo rendono noto Cgil, Cisl e Uil in una nota, chiedendo congiuntamente di trovare idee per reagire alla crisi e puntare al rilancio con un ‘Nuovo Progetto di Territorio’ partecipato da soggetti sociali, economici e istituzionali:
“In ottica di tenuta della coesione sociale – dice la nota – è fondamentale costruire una Rete tra tutte le forze di rappresentanza che hanno a cuore il futuro del nostro territorio. Le risorse che verranno messe a disposizione dall’Europa, a partire dal Next Generation UE rappresentano un’occasione irripetibile che non può essere sprecata, se si vuole contrastare efficacemente il declino e inaugurare una stagione di cambiamento e innovazione. È necessario, perciò, identificare filoni precisi, coerenti con gli indirizzi europei, elaborati ed accompagnati dalle competenze necessarie fino all’effettiva realizzazione. C’è la necessità di avviare profondi processi di trasformazione, di aggiornamento continuo delle competenze, di ricambio generazionale, per dare vita a un percorso di modernizzazione in grado di rendere attrattivo per le persone e per gli investitori il territorio della Città Metropolitana di Torino”.
Area degli allegati