Si parte con 470.000 dosi a settimana. Aumenteranno con la validazione di Moderna e Astra Zeneca. A Settembre immunità di gregge.
Il 27 Dicembre è stato il primo giorno in cui sono stati somministrati i vaccini contro il coronavirus in Italia e in Europa. Nel nostro Paese sono state fatte 9750 vaccinazioni. I primi beneficiari sono medici, infermieri e tutti coloro che lavorano negli ambienti sanitari. Seguiranno i pazienti nelle Rsa e i soggetti con età avanzata.
La farmaceutica Pfizer ha confermato che in Italia perverranno 470.000 dosi a settimana, come è previsto dal contratto sottoscritto dall’Unione Europea. I vaccini saranno recapitati direttamente dalla Pfizer presso 203 siti di somministrazione individuati dal Commissario Arcuri in accordo con le Regioni.
Nel frattempo si attende il 4 Gennaio, giorno in cui l’Agenzia Europea Ema dovrebbe certificare la sicurezza del vaccino dell’americana Moderna, che è già stato validato dall’analoga agenzia americana. Moderna dovrebbe fornire all’Italia ulteriori 1,3 milioni di dosi nel primo trimestre, 4,7 nel secondo e altre 4,7 nel terzo. C’è poi il vaccino di AstraZeneca, la cui approvazione da parte dell’agenzia britannica è attesa a inizio 2021.
Si calcola che dal primo Aprile si avranno nel nostro Paese circa 13 milioni di vaccinati.
L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) prevede che a fine marzo gli ospedali e le RSA saranno covid free.
L’immunità di gregge (circa il 70% della popolazione vaccinata) potrà essere raggiunta a Settembre. Tutto dipenderà da quante dosi di vaccino l’Italia potrà disporre effettivamente e dalla volontà di vaccinarsi dei cittadini.
Si sta discutendo se rendere obbligatoria la vaccinazione o se renderla una condizione vincolante per l’accesso ai luoghi pubblici, nel caso in cui molti italiani si dovessero rifiutare di sottoporvisi. Sono molto diffuse le perplessità in merito ai vaccini, anche tra medici ed infermieri.
Andrea Curcio