Si parte con le prime 94.770 dosi, entro la fine del mese di gennaio ne arriveranno 491.400. L’assessore Gallera: “Finalmente possiamo iniziare ad intravedere una luce in fondo al tunnel”.
Sono atterrati la scorsa notte nei principali aeroporti italiani gli aerei DHL con a bordo le quasi 470 mila dosi di vaccino Pfizer-BioNTech destinate all’Italia. La speranza di uscire dal tunnel del coronavirus ha poi viaggiato su furgoni appositamente dotati di celle frigorifere per raggiungere i diversi hub dislocati sul territorio nazionale.
In Lombardia sono giunte 94.770 dosi da distribuire nei 65 centri di riferimento regionali – di cui 24 tra Milano e hinterland – per la campagna vaccinale dove, a partire da oggi, è prevista la loro somministrazione.
Ad annunciarlo, l’assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, che ha poi specificato: “Secondo le informazioni ricevute, entro il mese di gennaio arriveranno in Lombardia 491.400 dosi di vaccino anti-Covid. La suddivisione di esse è prevista in cinque date diverse. Serviranno per completare le prime somministrazioni e avviare l’iniezione di richiamo”.
In base alla programmazione nazionale, dopo questa prima consegna di 81 vassoi, le prossime avverranno il 4 gennaio con 76 vassoi, l’11 gennaio con altri 83, il 18 gennaio con 82 vassoi e infine il 25 gennaio con gli ultimi 98 vassoi. Un totale di 420 vassoi, dotati ciascuno di 195 fiale, da ognuna delle quali si potranno ricavare 6 dosi di vaccino e non più 5 come inizialmente indicato dall’Aifa. “La conferma del numero delle dosi e la tempistica delle consegne – spiega Giacomo Lucchini, responsabile regionale della campagna nazionale di vaccinazione anti-Covid – avverrà di volta in volta nel corso delle quotidiane riunioni tra le Regioni e la struttura Commissariale”.
Dopo l’avvio simbolico della campagna vaccinale la scorsa domenica presso l’ospedale Niguarda di Milano, ora si entra nel vivo della fase operativa vera e propria. In questa prima fase a ricevere i vaccini anti-Covid saranno tutti gli operatori sanitari e le persone che lavorano a vario titolo all’interno delle strutture sanitarie, come ad esempio medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, ospiti e operatori delle RSA, dipendenti e volontari dei servizi di emergenza urgenza. Poco più di 336mila persone che potranno contare sulla fornitura del mese di gennaio per effettuare sia la prima somministrazione del vaccino che il richiamo dopo circa una ventina di giorni.
Nelle ultime settimane, in modo particolare in questi giorni in cui stanno arrivando le prime forniture dei vaccini, in Regione si stanno susseguendo briefing quotidiani con i referenti delle diverse strutture sanitarie lombarde per definire nel dettaglio tutti i particolari dell’avvio di questa campagna vaccinale dalle proporzioni eccezionali.
“Finalmente possiamo iniziare ad intravedere una luce in fondo al tunnel di questa pandemia che ha segnato la nostra Regione e il mondo intero – conclude l’assessore Gallera – Non abbiamo ancora vinto, ma seguiamo queste fasi con ottimismo e con un forte senso di responsabilità”.
Micol Mulè