Fino al 15 Gennaio sarà precluso spostarsi anche tra regioni gialle. Nei weekend si applicano le regole da zona arancione. Scuole ripartono l’11 Gennaio ma le regioni procedono in autonomia.
Ieri il Governo ha approvato il nuovo decreto, che sarà in vigore fino al 15 Gennaio. Si torna al sistema delle fasce che indicano il grado di allerta per ciascuna regione (giallo, arancione, rosso). Ma ci sarà qualche restrizione in più per le regioni gialle.
Si è deciso di mettere delle regole più severe, per scongiurare il rischio di una terza ondata. Non sarà più consentito ad esempio, lo spostamento tra le regioni gialle, come invece era permesso in precedenza. Pertanto ci si potrà spostare tra le regioni esclusivamente per rientrare al proprio domicilio (o residenza), per motivi di lavoro o di salute. Non è neanche permesso spostarsi nelle seconde case, ove queste si trovino fuori regione.
L’altra novità che potrebbe creare non pochi malcontenti riguarda i fine settimana. Nei giorni di Sabato e Domenica, entrano in vigore le regole della zona arancione. Quindi verranno chiusi bar e ristoranti e non ci si potrà spostare tra comuni, ad eccezione di quelli con popolazione non superiore a 5mila abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai confini. Ma tale deroga non si applica per chi voglia recarsi nel capoluogo di provincia.
Resta in vigore nelle regioni rosse la norma che consente le visite ad amici e parenti (sempre all’interno del proprio Comune) una volta al giorno, tra le ore 5 e le 22, per un massimo di due persone estranee rispetto al nucleo familiare (non si contano gli under 14 e i soggetti che richiedono assistenza) presso cui si fa visita. Rimane in vigore in tutta Italia il coprifuoco dalle 22 alle 5.
Il decreto rafforza il potere del Ministro della Salute di dichiarare il colore di una regione. Sarà il Ministro Speranza, con propria ordinanza, a decretare il grado di rischio: una volta rilevati 50 casi per 100.000 abitanti, scatterà il colore arancione o rosso per quella regione, a seconda del rischio (alto o moderato).
Dall’ultimo report emerge con chiarezza che tutte le regioni superano i 50 casi per 100.000 abitanti. La media nazionale è di 305 casi per 100.000 abitanti. La regione con più casi sarebbe il Veneto (305 ogni 1000.000), quella con meno casi la Calabria (131 ogni 100.000). Ma sappiamo che questo dipende soprattutto dal numero dei tamponi che vengono effettuati in ciascuna regione.
In Consiglio dei Ministri c’è stato un duro scontro sulla riapertura delle scuole. L’ala chiusurista, rappresentata dal capo delegazione del Partito Democratico, nonché Ministro della Cultura, Dario Franceschini, caldeggiava la riapertura non prima del 15 gennaio. Dall’altra parte, la Ministra dell’Istruzione Azzolina (M5S) premeva per la riapertura già dal 7 gennaio, come era nei programmi. Con un compromesso si è deciso che le scuole materne, primarie e secondarie di primo grado riapriranno in presenza l’11 gennaio. Le superiori, faranno didattica in presenza al 50% degli studenti, alternandosi in due turni.
Le Regioni però, stanno procedendo in via autonoma. Si cercherà una mediazione nei prossimi giorni.
Andrea Curcio