I lavoratori della multinazionale francese Elior hanno messo nero su bianco la richiesta di poter tornare a lavorare indirizzandola al premier Conte e Trenitalia.
Siamo in ginocchio, fateci lavorare. È un grido disperato quello che i dipendenti di Elior, multinazionale francese che gestisce i servizi di ristorazione a bordo delle Frecce di Trenitalia attraverso il marchio Itinere, hanno messo nero su bianco indirizzandolo al premier Conte e alla dirigenza di Trenitalia.
Quasi un anno di stop dovuto all’emergenza sanitaria che ha determinato la riduzione delle corse e, conseguentemente, dei servizi dedicati ai passeggeri, tra cui appunto quelli di bar e ristorazione. Nato con l’obiettivo di offrire ai passeggeri in viaggio lungo lo Stivale l’eccellenza italiana attraverso un servizio di ristorazione e di caring di qualità, Itinere ha sospeso sia il servizio Ristorante, sia il FrecciaBistrò, che Easy Food, lasciando attivi, ma soggetti a limitazioni, soltanto i servizi Executive e Welcome Drink.
Le sospensioni dei servizi e le restrizioni apportate a quelli rimasti in funzione si traducono inevitabilmente nella riduzione del personale a bordo dei treni, la maggior parte lasciata a casa con gli ammortizzatori sociali in attesa di poter riprendere servizio, mentre per il personale a tempo determinato è arrivato come una scure il mancato rinnovo del contratto.
Una situazione che giustifica i toni della lettera indirizzata a Conte e Trenitalia: “Siamo in ginocchio”, denunciano i dipendenti Elior dopo lo stop ai servizi di ristorazione a bordo delle Frecce, chiedendo la possibilità di garantire un servizio minimo che consenta di far rientrare al lavoro tutti i dipendenti per almeno un paio di settimane al mese e offrire ai passeggeri di Trenitalia un servizio completo.
Come esito dell’emergenza sanitaria, la multinazionale francese aveva già modificato il servizio sulle linee dell’alta velocità riducendo ad un solo operatore il personale a bordo dei treni Freccia Rossa ed Argento. Per i dipendenti si è tradotto nel passaggio da viaggi quotidiani ad un massimo di tre viaggi mensili, per i più fortunati, ma accanto a loro ci sono anche i lavoratori con contratti a termine che sono rimasti a casa in maniera definitiva.
Uno scenario non nuovo ai dipendenti del servizio di ristorazione Gate Gourmant operativo sui treni Thello, rimasti disoccupati e in attesa di una nuova collocazione, a seguito della soppressione del notturno Milano-Parigi dallo scorso 10 marzo 2020.
Dietro ognuno di loro, rimarca lo staff di Itinere, c’è una famiglia con tutte le spese annesse, dalle bollette ai mutui, dai finanziamenti agli affitti, per la quale il futuro si presenta carico di incognite senza una regolare ripresa del servizio di cui non c’è ancora nessuna certezza.
Micol Mulè