Oggi il debutto a Wall Street. Il presidente Elkann: “Un traguardo storico”.
Ha esordito ieri sui mercati di Parigi e Milano, oggi il debutto a Wall Strett per il neonato gruppo Stellantis, frutto della fusione di Fiat Chrysler Automobiles (Fca) e Groupe Psa.
“Siamo molto orgogliosi di essere qui per il primo giorno di quotazione di Stellantis, una nuova società, un nuovo inizio, un vero traguardo storico per tutti noi che lavoriamo per Stellantis – ha commentato il presidente del gruppo automobilistico John Elkann al debutto in Borsa – Rappresenta un’opportunità straordinaria in questa era di sfide e tuttavia molto emozionante, di profondo cambiamento per la nostra industria”.
Il nuovo gruppo è stato presentato in tutti e tre i mercati con il simbolo “STLA”, balzando immediatamente a +2,78%, da un prezzo di apertura di 12.76 euro e nelle ore successive il titolo è cresciuto fino a superare la soglia dei 13 euro. Per effetto della fusione Exor, holding della famiglia Agnelli, detiene il 14,4% del capitale in circolazione ed è primo azionista del neonato gruppo automobilistico.
L’ambizione di Stellantis è quella di “costruire qualcosa di unico e di grande”, ha ribadito Elkann, attraverso un’offerta di veicoli e servizi per la mobilità “originali, sicuri, pratici, innovativi e sostenibili”. Un’aspirazione legittima, considerando che la fusione porterà il nuovo gruppo a collocarsi come il quarto produttore automobilistico mondiale, con 7.9 milioni di veicoli prodotti, dietro ai colossi Volkswagen (10.97), Toyota (10.74) e Renault-Nissan con 10.6 e davanti a General Motors.
Un posizionamento al quarto posto sulla carta, che però potrebbe risentire degli effetti della pandemia, da cui nemmeno il settore automobilistico è risultato esente. In ogni caso il management e tutti i dipendenti del nuovo gruppo – che già nel nome promette un futuro “illuminato di stelle” – sono focalizzati “nella creazione di valore che è contenuta nella creazione di Stellantis”, ha sottolineato l’ad Carlos Tavares, una fusione da 25 miliardi di euro che mira a perseguire performance di livello e ad incrementare ulteriormente il valore per gli azionisti.
La storia della fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e Groupe Psa risale all’ottobre 2019 quando le due società confermano l’esistenza di trattative finalizzate alla creazione di un gruppo che vuole collocarsi tra i leader mondiali della mobilità, poi l’annuncio ufficiale, cui fa seguito, il 18 dicembre 2019, il cosiddetto Combination Agreement, l’accordo per la fusione con l’obiettivo di mettere insieme le competenze reciproche e “plasmare la nuova era della mobilità sostenibile”.
Il percorso è andato avanti senza intoppi nonostante l’emergenza sanitaria che nel frattempo si è abbattuta sul pianeta, arrivando ad ottenere l’ok dell’Antitrust Europeo pochi giorni prima di Natale 2020. Poi è cronaca di questi giorni, con l’approvazione degli azionisti, nelle rispettive assemblee straordinarie, della fusione tra Fca e Groupe Psa che ha dato vita a Stellantis.
Già quest’oggi l’ad Tavares terrà la prima conferenza stampa nella quale è attesa la presentazione del piano industriale, che dovrebbe guardare ad una nuova concezione di mobilità, più sostenibile e improntata alla green economy, e alle strategie di posizionamento sui mercati asiatici. Per mercoledì, invece, è fissato l’incontro tra Tavares e i sindacati per discutere del piano occupazionale.
Micol Mulè