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    Lombardia, da oggi la regione passa in zona gialla

    Il passaggio permette di guardare al futuro con cauto ottimismo. Fontana: “Bene la zona gialla, ma penalizzante per le attività già pronte a ripartire domenica”. Zona bianca ancora lontana.

     

    Scompare da oggi in tutta Italia la zona rossa e diverse regioni, tra cui la Lombardia, si tingono di giallo. Passa così, nell’arco di sole due settimane, dallo scenario di rischio più elevato – poi rettificato con il passaggio in zona arancione – a quello medio-basso che consentirà un maggiore allentamento delle restrizioni.

    La nuova collocazione scatterà il lunedì anziché la domenica, come sempre accaduto con le precedenti ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza, una decisione ritenuta incomprensibile dal presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, che nel plaudere al passaggio in giallo ha commentato: “Non ci resta che prenderne atto perché la decisione è sopra la nostra testa e al di là delle nostre volontà – scrive su Facebook – Sicuramente penalizzante le tante attività già pronte a ripartire da domenica”.

    In ogni caso il risultato premia il comportamento virtuoso dei lombardi, rispettosi delle regole nonostante i cambiamenti repentini di colore. L’obiettivo è comunque mantenere alta la guardia per confermare i dati che consentono alla regione di collocarsi nella zona gialla, per questo Regione Lombardia lavorerà su due fronti: “Il primo, che riguarda un po’ tutti, è continuare il percorso della massima responsabilità – spiega Fontana – l’altro, far fronte compatto con tutte le Regioni affinché il governo centrale riveda i criteri troppo spesso astrusi e incomprensibili dei Dpcm, che penalizzano fortemente singole categorie produttive, e provveda a ristorare concretamente e in tempi certi chi più degli altri ha subito i danni della pandemia”.

    Se il percorso di responsabilità si manterrà tale nei prossimi giorni, la Lombardia potrà godere della zona gialla per le prossime due settimane. Diversamente, se dovesse subentrare un improvviso peggioramento della curva epidemiologica, la regione sarebbe ricollocata in una fascia più alta di rischio già la prossima settimana. Per il momento rimane ancora molto lontano il raggiungimento della zona bianca, cui per ora nessuna regione italiana è riuscita ad accedere, unica la Basilicata ad avvicinarsi all’obiettivo, pur non centrandolo.

    Nessuna infatti ha raggiunto un livello di rischio basso tale da far scattare lo scenario di tipo 1, nel quale cioè, per almeno tre settimane consecutive, l’incidenza settimanale dei contagi non supera i 50 casi ogni 100mila abitanti. In questa direzione giocherà un ruolo centrale anche il regolare prosieguo della campagna vaccinale che, se non dovesse subire intoppi dovuti ai ritardi sulle consegne dei vaccini, potrebbe nel lungo periodo consentire di raggiungere quella che viene definita più un’ipotesi di scuola che una reale possibilità.

    Anche perché con la collocazione in zona bianca cadrebbero le restrizioni – più o meno stringenti – delle altre tre fasce, sebbene non si tratterà di un “liberi tutti” che presto potrebbe far precipitare nuovamente la situazione in un livello di rischio più elevato. Saranno infatti previsti protocolli ad hoc per le varie attività – attualmente allo studio, e questo la dice lunga sulla possibilità concreta che qualche regione possa effettivamente accedervi presto – definiti a seconda della loro potenzialità dal punto di vista della diffusione del contagio.

    Quel che per ora è certo è che verranno mantenuti il distanziamento e l’utilizzo delle mascherine per continuare a tenere la situazione sotto controllo e consentire, nello stesso tempo, l’apertura di tutte le attività finora chiuse o sospese.

    Micol Mulè

     

     

     

     

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