Il nuovo decreto del governo prevede una serie di misure tra cui alcune forme di sostegno per le famiglie con bambini.
Nuove chiusure, nuovi aiuti. Da oggi buona parte dell’Italia si trova in zona rossa e il governo, a fronte di restrizioni più rigide, ha deciso di varare ulteriori sostegni, soprattutto per le famiglie con bambini. Circa 7 milioni di studenti, infatti, sono costretti alla didattica a distanza e questa volta le chiusure riguardano anche asili nido, materne ed elementari oltre a medie e superiori. La situazione è grave dal momento che, come riportato dal Sole24Ore, in Italia le famiglie con entrambi i genitori che lavorano e con almeno un figlio sono 3,9 milioni e la riorganizzazione della vita quotidiana non è per nulla semplice.
L’esecutivo dunque, ha disposto una serie di misure valide fino al 30 giugno tra cui congedi parentali, diritto allo smartworking e il bonus baby sitter. Un pacchetto finanziato con oltre 280 milioni di euro. Sul fronte dello smartworking, i lavoratori dipendenti possono fare richiesta per ricorrere a questo strumento per tutto il tempo in cui i figli minori di 16 anni rimangono a casa da scuola a causa del Covid. Tuttavia, qualora non sia possibile ricorrere a questa forma di lavoro agile, si potrà richiedere un congedo che sarà retribuito al 50% ma solo per chi ha figli minori di 14 anni. Congedo e smartworking possono essere richiesti dai genitori alternativamente.
Per chi invece ha figli tra i 14 e i 16 anni, un genitore (in alternativa all’altro) ha diritto ad astenersi dal lavoro ma in questo caso non viene riconosciuta alcuna retribuzione o indennità, anche se permane il divieto di licenziamento e il diritto alla conservazione del posto di lavoro. Per i lavoratori autonomi, gli operatori sanitari e le forze dell’ordine il decreto prevede un bonus baby sitter fino a 100 euro a settimana. Si può usufruire di questo bonus solo se l’altro genitore non accede ad altre tutele. Le domande passeranno attraverso l’Inps che le smaltirà in ordine cronologico e comunque fino al raggiungimento del limite di spesa, oltre il quale non verranno prese in considerazioni altre richieste.
Il ministro perla Famiglia, Elena Bonetti, ha definito tali misure “necessarie” per contrastare la diffusione del covid-19: “Tutelare le lavoratrici e i lavoratori è una priorità, unitamente al diritto dei minori di essere accompagnati in questa fase di ripresa della didattica a distanza”. Eppure non tutti sono soddisfatti. Alleanza delle Cooperative Italiane ha espresso preoccupazione soprattutto per i servizi all’infanzia che rappresentano “un presidio educativo fondamentale e una risposta primaria ai bisogni delle famiglie”. Per questo motivo l’associazione ritiene opportuno valutare interventi mirati e differenziati dal momento che “i nidi e le scuole materne, organizzati nel massimo rispetto delle norme di prevenzione, possono rappresentare un’opportunità più sicura rispetto a forme alternative di solo accudimento che le famiglie dovrebbero necessariamente escogitare”. L’Alleanza delle Cooperative ha chiesto un incontro al ministro Bianchi al fine di proporre il mantenimento di alcuni servizi nonostante l’aggravarsi della situazione epidemiologica.
Simone Fausti