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    Scuola, da domani in tutta Italia tornano tra i banchi oltre 5 milioni di studenti

    Scuola, da domani in tutta Italia tornano tra i banchi oltre 5 milioni di studenti
    In Lombardia, ancora zona rossa, tornano in classe quasi 800mila studenti fino alla prima media. Oggi alla Camera si discute mozione per riaprire in sicurezza tutte le scuole.
    Archiviate le vacanze pasquali, a partire da domani potranno rimettere piede in classe oltre 5 milioni di studenti italiani. Dai piccolissimi dei nidi e materne, fino – almeno per chi vive in regioni arancioni – al 50% o 75% dei ragazzi delle scuole superiori, gli studenti potranno riassaporare il suono della campanella e condividere in presenza le attività didattiche dopo il lungo stop dovuto ai provvedimenti anti-Covid.
    Il decreto Draghi, che entrerà in vigore domani, ha disposto lezioni in presenza anche per gli studenti delle zone rosse fino alla prima media, mentre per le zone arancioni la presenza è fissata al 100% fino alla terza media e scende tra il 75% e il 50% per gli istituti superiori. Le aperture per ordine e grado seguono dunque il criterio delle zone – solo rosse ed arancioni almeno fino alla fine del mese – e viene tolta la facoltà ai governatori di Regione di stabilire chiusure ad hoc a meno che non si verifichino situazioni estremamente gravi. Un sospiro di sollievo per quasi 5,3 milioni di bambini e ragazzi e le loro famiglie, anche se una grossa fetta di studenti – oltre 3 milioni – saranno ancora inchiodati davanti ad uno schermo per proseguire gli ultimi scampoli di un anno scolastico tutto in salita.
    “Si ricomincia e si ricomincia dalla scuola, che è la prima a riaprire”, ha sottolineato il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, confermando la ripresa per domani in tutta Italia. Da mercoledì torneranno alla normalità i piccolissimi, che potranno accedere nuovamente ai servizi educativi per l’infanzia, così come i loro genitori che hanno dovuto fare i salti mortali durante il periodo di chiusura per mantenere un equilibrio tra lavoro e cura dei bambini, in particolare nel centro nord del Paese dove c’è la maggiore concentrazione di iscritti ai nidi. Tutti tra i banchi anche i bambini della primaria, una platea di oltre 2,6 milioni di studenti e oltre 900mila ragazzini della secondaria di primo grado. Con un distinguo, saranno in presenza al 100% quelli che abitano in regioni arancioni, mentre per le zone rosse solo quelli del primo anno, il che significa continuare a seguire le lezioni in Dad per il 47,1% della popolazione scolastica della secondaria di primo grado. I più penalizzati rimangono i ragazzi degli istituti superiori, in presenza al 50% – massimo 75% – solo poco più di 400mila studenti.
    In Lombardia, ancora zona rossa, da domani si mobiliteranno poco meno di 800mila alunni, dai nidi al primo anno della scuola secondaria di primo grado. Circa 240mila piccolissimi, oltre 450mila bambini della fascia 6-10 anni della scuola primaria e 86.300 ragazzini di prima media varcheranno i cancelli degli istituti lombardi al suono della campanella. Ma per i 182mila compagni di seconda e terza media non cambierà nulla rispetto a prima, ancora lezioni a distanza come per gli oltre 425mila studenti delle scuole superiori, per i quali ormai la Dad è diventata la desolante normalità anche per quest’anno scolastico.
    In attesa che la regione possa presto cambiare colore e consentire il ritorno a scuola in presenza per la maggior parte della popolazione scolastica lombarda, si discuteràoggi alla Camera la mozione presentata dai pentastellati che impegna il Governo ad intraprendere “iniziative finalizzate alla riapertura in sicurezza degli istituti scolastici di ogni ordine e grado per riprendere l’indispensabile attività didattica in presenza. Alla base della mozione, considerare prioritaria la riapertura delle scuole anche rispetto ad altre attività essenziali, in considerazione “del minor rischio di contagio e dell’importanza educativa dell’istituzione scolastica per l’intera comunità”.
    Micol Mulè

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