Le aziende lombarde stringono i denti: meno fallimenti del 2019
Calo del 20,7% delle istanze di accesso alle procedure concorsuali nel 2020. Ma si rischia un effetto pioggia di fallimenti improvviso se la situazione non migliora.
A Milano anche le aziende storiche più rinomate sono finite dinnanzi al Tribunale Fallimentare a causa della pandemia. Tra queste la Spa leader degli affitti brevi Halldis, il bistrot Montenapoleone 14 e la Srl Seeds&Chips, che sull’onda di Expo era riuscita a portare a Milano Barack Obama. La crisi è si fa indubbiamente sentire ma se si vedono i numeri, nel 2020 e nei primi mesi del 2021 risultano in calo le richieste di fallimento e di concordato preventivo.
Nel 2019 erano state presentate infatti 2.218 sentenze di fallimento ai tribunali della Lombardia, mentre nel 2020 se ne sono registrate solo 1.582, il 20,7% in meno.
Questo non deve però destare troppa tranquillità. Come spiega il magistrato Alida Paluchowski, presidente della sezione fallimentare del Tribunale di Milano, l’ondata di fallimenti ed altri tipi di procedure concorsuali, potrebbe arrivare nella seconda parte dell’anno.
Del resto anche secondo le stime di Bankitalia a livello nazionale si rischiano circa 6.500 fallimenti in più rispetto agli 11mila dichiarati fisiologicamente ogni anno.
Secondo la giudice, il calo di fallimenti si deve anche al fatto che per tre mesi del 2020 non era nemmeno consentito presentare istanze, essendo le attività giudiziarie sospese. Nel 2021 non c’è stata l’impennata che ci si aspettava. Probabilmente anche grazie ai ristori governativi, seppure in molti casi non sufficienti, le aziende hanno grande prudenza e resistono.
Si deve tenere presente inoltre che le procedure di concordato preventivo sono molto più complicate. I diritti dei creditori e i salvataggi di imprese sono molto più difficili da assicurare perché il futuro, essendo ancora incerto, scoraggia gli imprenditori ad investire anche nelle aziende floride.
Andrea Curcio