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    Speranza: richiami Pfizer e Moderna a 42 giorni e vaccini over 60 entro fine giugno

    Speranza: richiami Pfizer e Moderna a 42 giorni e vaccini over 60 entro fine giugno
    Per gli over 60 possibilità di vaccinarsi senza prenotazione presentandosi presso gli hub vaccinali per ricevere le dosi eccedenti di Astra Zeneca della giornata. E sull’estate: “Più libertà, ma a patto che non sia un liberi tutti’”.
    La prossima sarà un’estate molto diversa dai mesi che stiamo vivendo, durante la quale “ci potremo consentire molte più libertà, ma a patto che non sia un ‘liberi tutti’”. A dirlo, dalle colonne di Repubblica, è il ministro della Salute, Roberto Speranza, ottimista ma nello stesso tempo saldamente ancorato alla prudenza, perché occorrono ancora “attenzione e gradualità” quindi “alcune misure andranno mantenute”. La via maestra per raggiungere questo obiettivo è una sola: vaccinare. E proprio su questo tema, Speranza ha annunciato due novità: la dilatazione della finestra temporale del richiamo per Pfizer e Moderna, che passa dai precedenti 21 e 28 giorni a 42, e la possibilità per gli over 60 di sottoporsi alla vaccinazione con Astra Zeneca senza prenotazione, presentandosi negli hub vaccinali per ricevere le dosi eccedenti della giornata.
    La priorità, in questo preciso momento, rimane comunque la vaccinazione per la popolazione over 80, per poi passare alla fascia compresa tra i 70 e gli 80 anni d’età. “L’ultima ordinanza rafforza in modo ancora più perentorio criteri che erano già prescrittivi”, specifica il ministro, con l’obiettivo di mettere in sicurezza tutti coloro che rischiano di perdere la vita a causa del Covid-19. I numeri sono chiari: il 60% dei morti è over 80 e il 95% delle vittime ha un’età superiore ai 60 anni, ed è per queste categorie che bisogna premere sull’acceleratore delle vaccinazioni, impegnando le Regioni a destinare “tutte le energie e le dosi” disponibili.
    Speranza ha indicato anche il cronoprogramma che prevede il termine della somministrazione dei vaccini agli ultraottuagenari entro la fine del mese di aprile. Una volta completata la vaccinazione per questa categoria, si potrà passare alle altre fasce prioritarie, stimando di chiudere entro la fine di giugno almeno la prima somministrazione di vaccino per tutti gli over 60, pari a circa 18 milioni di persone. Il ministro ha inoltre confermato la raccomandazione di somministrare il vaccino Astra Zeneca a partire dai 60 anni in su, a differenza della Francia che ha aperto anche agli over 55.
    Tutta la partita si gioca dunque sulle disponibilità delle dosi. Il ministro non nasconde che serva un’accelerazione ulteriore, che è l’obiettivo cui sta lavorando il generale Figliuolo, pur sottolineando che “i numeri sono sempre più incoraggianti”. Nel trimestre sono attesi 50 milioni di vaccini, di cui 7,3 milioni di Johnson & Johnson, quello su cui sono puntate tutte le speranze per un cambio di passo, dal momento che si tratta di un vaccino monodose. In arrivo in settimana le prime dosi, Speranza ha assicurato che entro la fine del mese ne avremo a disposizione 4-500 mila.  
    Sul fronte delle riaperture, Speranza ha escluso la possibilità di un allentamento delle misure già a partire dal 20 del mese. “Penso convenga tenere ancora la massima prudenza”, ha sottolineato ricordando che tutte le decisioni sono prese “partendo dall’evidenza scientifica”, la stessa che al momento non consente di abbassare la guardia, soprattutto per le varianti che sono la causa di livelli ancoraalti di contagio. Tuttavia lo sguardo al futuro è di “ragionata fiducia”, a seconda dell’andamento del quadro epidemiologico e della capacità di vaccinare le categorie più esposte “a maggio ci possono essere le condizioni per misure meno restrittive, come quelle della zona gialla”.
    Ma le parole d’ordine rimangono sempre cautela e prudenza. Ad oggi le terapie intensive registrano ancora oltre 3.500 persone ricoverate, numeri che non consentono di abbassare il livello di attenzione. Occorre pertanto procedere con un “percorso di gradualità”, conclude Speranza, l’unica strada che “consente di governare la curva e non vanificare i sacrifici fatti” fino ad ora.
    Micol Mulè

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