Lombardia: il 71% dei 70enni ha prenotato il vaccino. Dal 22 aprile tocca ai 60enni
Ecco gli ultimi dati sulla campagna vaccinale lombarda riportati dalla vicepresidente della Regione, Letizia Moratti. Nel frattempo l’UE annuncia l’arrivo anticipato di 50 milioni di dosi Pfizer
Su circa 995mila cittadini lombardi con un’età compresa tra i 70 e i 79 anni, ieri aveva prenotato la vaccinazione anti-covid il 71% di costoro, poco più di 700mila individui. È quanto ha riferito in una nota la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti. Dal 12 aprile risultano vaccinati 60mila settantenni mentre da giovedì 22 aprile sarà il turno dei sessantenni i quali potranno cominciare a prenotarsi se verranno assicurati gli arrivi dei vaccini. Sul fronte degli ultra ottantenni invece, domenica scorsa sono finite le somministrazioni a 625mila soggetti appartenenti a questa fascia: ora manca solo una parte degli ultraottantenni domiciliari.
Tuttavia non tutto procede liscio. A seguito di un’audizione del direttore generale Welfare della Regione, Giovanni Paesi, è emerso come in Lombardia circa il 15% dei cittadini contattati abbia rifiutato il vaccino di AstraZeneca. Come riferito da Pavesi, chi rifiuta ora viene “rimandato a settembre”. Ma questo rischia di essere solo la superficie dell’iceberg.
Nelle scorse settimane infatti l’Ema si era pronunciata favorevolmente nei confronti del vaccino AstraZeneca, sottolineando come, nonostante siano stati riscontrati alcuni casi di trombosi, i benefici continuano a superare i rischi. Ieri tuttavia è arrivato lo stop definitivo a questo vaccino da parte della Danimarca che lo aveva inizialmente sospeso a tempo determinato. Secondo le autorità sanitarie danesi, gli studi condotti hanno portato alla conclusione che esiste una “frequenza eccessiva” di effetti collaterali specifici, in particolare trombosi venosa cerebrale. In realtà Copenaghen ha ribadito come i vantaggi continuino a superare gli svantaggi, tuttavia, data la disponibilità di altri vaccini e il buon controllo dell’epidemia nel Pese, le istituzioni hanno deciso di non ricorrere più al vaccino di AstraZeneca. “Se in Danimarca ci trovassimo in una situazione completamente diversa – ha sottolineato il direttore dell’Autorità sanitaria danese, Soren Brostrom – ad esempio con una terza ondata violenta e un sistema sanitario sotto pressione, non esiterei a usare il vaccino”
Nel frattempo ieri la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato di aver raggiunto un accordo con Pfizer/BioNTech per velocizzare la consegna dei vaccini: “Ulteriori 50 milioni di dosi aggiuntive del vaccino verranno consegnate nel secondo trimestre iniziato ad aprile – ha affermato Von der Leyen – Queste dosi erano previste inizialmente per la consegna nel quarto trimestre del 2021 ma ora diventano disponibili dal secondo trimestre. Questo porterà il totale delle dosi consegnate da BioNtech/Pfizer a 250 milioni nel secondo trimestre. Tali dosi saranno distribuite in maniera proporzionale alla popolazione negli Stati membri e questo permetterà di consolidare le campagne di vaccinazione”.
Per l’Italia ciò dovrebbe significare 670mila dosi in più ad aprile, 2 milioni e 150mila dosi in più a maggio e oltre 4 milioni di dosi in più a giugno, secondo quanto riportato dal Commissario per l’emergenza covid, Figliuolo il quale si è mostrato fiducioso: “Il piano va avanti così come l’avevo strutturato, per questo sono davvero contento» ha affermato il generale in occasione della visita al Polo vaccinale di Aosta.
Simone Fausti