Recovery Plan: ok dalla Camera con 442 sì
La Camera dei Deputati ha approvato il Pnrr presentato dal governo. L’Italia avrà a disposizione complessivamente fino a 248 miliardi.
Il Recovery Plan italiano ha ottenuto il via libera della Camera ricevendo 442 voti favorevoli, con i parlamentari di Fratelli d’Italia che hanno deciso di astenersi. Lunedì Draghi aveva presentato il testo ai deputati, sottolineando come questo non rappresenti solo un insieme di progetti, di numeri, obiettivi e scadenze, ma al contrario, al suo interno “c’è anche e soprattutto il destino del Paese”.
Secondo Draghi la posta in gioco è alta: il Pnrr può ridefinire la credibilità e la reputazione di dell’Italia nell’arena internazionale. Per questo motivo “non è solo una questione di reddito, lavoro, benessere – ha spiegato il premier – ma anche di valori civili, di sentimenti della nostra comunità nazionale che nessun numero, nessuna tabella potranno mai rappresentare”. Draghi ha richiamato la Camera e il Paese a fare ciascuno la propria parte per non sprecare le occasioni che arriveranno con le risorse europee, citando Alcide De Gasperi: “Vero è che il funzionamento della democrazia economica esige disinteresse, come quello della democrazia politica suppone la virtù del carattere. L’opera di rinnovamento fallirà, se in tutte le categorie, in tutti i centri non sorgeranno degli uomini disinteressati pronti a faticare e a sacrificarsi per il bene comune.”
Eppure i numeri contano. L’Italia ha raggiunto quasi i 120mila morti per il covid, il Pil è crollato di 8,9 punti percentuali l’anno scorso e l’occupazione è scesa del 2,8% con le ore lavorate in caduta libera dell’11%. Ecco allora che tra risorse europee e scostamento di bilancio, secondo Draghi l’Italia disporrà nel complesso di circa 248 miliardi di euro. Tra questi la parte maggiore riguarda la quota del Recovery Fund destinata all’Italia, pari a 191,5 miliardi a cui si aggiungono 30,6 miliardi di stanziamento complementare deciso dal governo italiano e 26 miliardi da destinare alla realizzazione di opere specifiche entro il 2032 tra cui la linea ferroviaria ad alta velocità Salerno-Reggio Calabria.
Nel suo discorso alla Camera, Draghi ha enfatizzato l’impatto del Piano sulle donne, sul sud e sui giovani. Per quanto riguarda quest’ultimi, il premier ha annunciato che in un prossimo decreto di imminente approvazione, saranno previste altre risorse per aiutare i giovani a contrarre un mutuo per acquistare una casa. Il capo dell’esecutivo ha spiegato che sarà possibile non pagare o pagare una quota molto ridotta dell’anticipo necessario, grazie all’introduzione di una “garanzia statale”.
Alcuni deputati, tuttavia, hanno mosso alcune critiche riguardanti una varietà di argomenti. La polemica si è concentrata soprattutto sulla ristrettezza dei tempi per discutere del Pnrr e il limitato coinvolgimento del Parlamento. Draghi ha risposto a tali critiche spiegando come il governo abbia ritenuto molto importante “approvare il Piano entro il 30 aprile, perché questo ci permette di avere accesso ai fondi europei il prima possibile”. Il premier ha anche ricordato come la vera sfida comincerà dopo aver consegnato il Piano alla Commissione Europea dal momento che tutte le istituzioni, dal governo centrale alle amministrazioni territoriali, saranno chiamate ad attuare “una molte di interventi, soprattutto investimenti pubblici, decisamente eccezionale”.
Simone Fausti