Mercati: martedì nero
Cali generalizzati per le borse europee nella giornata di martedì. Persistono i timori sull’inflazione, ma l’indice Zew fa sperare
Giornata nera ieri per le borse europee. I listini del vecchio continente hanno cominciato la giornata di martedì in forte ribasso, con cali superiori all’1%, influenzate dal crollo del comparto tech a Wall Street del giorno precedente. Il Nasdaq Composite ha chiuso la giornata di lunedì in calo del 2,55%, con Dow Jones e S&P che hanno ripiegato a fine seduta (rispettivamente -0,10% e -1,04%). Una dinamica dovuta agli investitori americani che hanno scaricato titoli supervalutati durante l’anno del covid come quelli delle Big Tech Apple e Microsoft. Gli esperti riconducono questa flessione dei tecnologici ai timori sull’inflazione, mentre la banca centrale statunitense continua a insistere che l’aumento dell’inflazione è transitorio, una posizione messa in dubbio dagli investitori che invece osservano un aumento importante dei prezzi delle materie prime. A ciò si aggiunge la sorpresa negativa dei dati sul mercato del lavoro Usa arrivati venerdì e largamente inferiori alle attese. Intanto, l’inflazione cinese ha segnato un forte balzo ad aprile, con il Cpi salito da +0,4% di marzo a +0,9% a/a di aprile.
Ecco allora che l’onda lunga del mercato americano ha travolto anche i listini europei che ieri, a metà giornata, registravano cali generalizzati: -1,91% per Piazza Affari, -2,23% Londra, -1,53% Zurigo, -1,58% Madrid, -2,30% Francoforte. In precedenza, le borsa di Tokyo aveva chiuso a -3,08% mentre Hong Kong a -2,03%. In controtendenza Shangai che ha terminato la sessione a +0,27%. Sull’inflazione si attendono nella giornata di oggi i dati dell’America, ma a pesare sui listini mondiali sono anche le tensioni in Medio Oriente, con la recente escalation tra israeliani e palestinesi. A contrastare il crescente nervosismo sui mercati, rimane il sentiment positivo di fondo consolidato dal procedere delle vaccinazioni e dalle riaperture.
Sul fronte macroeconomico, ieri è uscito l’indice Zew tedesco, uno dei principali indicatori che anticipano il sentiment dell’economia dei prossimi mesi. A maggio lo Zew è salito a 84,4 punti rispetto ai 70,7 punti di aprile e battendo il consenso di 70,9 punti. Migliorano anche le aspettative sulle condizioni attuali che dai -48,8 punti di aprile sono passati a -40,1 punti, superando il consenso di 41,3 punti. Un segnale che infonde speranza e indica una possibile ripresa decisa nei prossimi mesi, con diversi Paesi che riapriranno progressivamente la maggior parte delle attività economiche.