Istat: produzione industriale torna a livelli pre-covid
L’indice destagionalizzato della produzione industriale ad aprile mostra una crescita in tutti i raggruppamenti.
Dall’Istat arrivano dati che certificano la solidità della ripresa industriale italiana. Ad aprile, infatti, l’indice destagionalizzato della produzione industriale risulta in aumento dell’1,8% rispetto a marzo. Un dato ben al di là delle aspettative dal momento che il consenso degli economisti si era fermato a un +0,2%. Nella media del periodo febbraio-aprile, il livello della produzione cresce dell1,9% rispetto ai tre mesi precedenti.
Le buone notizie non si fermano al dato generale dal momento che l’indice mensile mostra aumenti congiunturali in tutti i raggruppamenti principali delle industrie: dai beni strumentali (+3,1%) all’energie (+2,4%) fino ai beni intermedi (+1,1%). Migliorano anche i beni di consumo anche se in misura minore (+0,5%). Se si guarda al dato tendenziale, per via del dato eccezionalmente basso di aprile 2020, gli incrementi sono “straordinariamente ampi”. A parte l’energia (+14,2%), tutti gli altri presentano infatti importanti aumenti: +119,5% per i beni strumentali, +98,1% per i beni intermedi e +62,2% per quelli di consumo.
A livello di comparto, si osservano incrementi generalizzati su base tendenziale, ad esclusione della produzione di prodotti farmaceutici di base (-3,2%). In pole position si trovano i settori delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+363,2%), segue la fabbricazione di mezzi di trasporto (+327,3%), altre industrie (+160,9%), la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (+149,3%) e metallurgia e prodotti in metallo (+132,8%).
Soddisfatto il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona: “Dati ottimi e abbondanti, che indicano l’uscita dal tunnel della crisi. Non solo per il rialzo annuo, che nonostante fosse scontato e ovvio, non era certo previsto di tale portata, ma per il fatto che si è recuperato sui valori pre-crisi”. Secondo i calcoli dell’Unc, infatti, rispetto a febbraio 2020 (ultimo mese pre-lockdown), la produzione è superiore dell’1,2% mentre rispetto ad aprile 2019 il dato risulta più alto dell’1,1%, nei dati corretti per gli effetti di calendario.