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    Cartelle esattoriali: si va verso una ulteriore proroga

    Cartelle esattoriali: si va verso una ulteriore proroga
    Il Decreto “Sostegni-bis”, in discussione in questi giorni alla Camera, potrebbe portare una ulteriore dilazione dei termini di pagamento delle cartelle esattoriali. Il dibattito in aula e le dichiarazioni dei gruppi politici e di alcuni membri del governo lasciano pensare ad uno slittamento a settembre delle notifiche e al conseguente termine di pagamento al 1° ottobre.
    Il viceministro dell’Economia, Laura Castelli, ha rilasciato alcune dichiarazioni anticipando quello che potrebbe essere lo scenario definitivo nelle intenzioni dell’esecutivo. In questo modo, verrebbe “ammorbidito” il carico sui contribuenti per le cartelle sospese ormai dall’inizio del lockdown nel marzo dello scorso anno.
    Un provvedimento quanto mai auspicabile che eviterebbe a molti contribuenti di dover affrontare la partita con il fisco in un momento ancora molto particolare e critico sul fronte della ripresa economica.
    Se ciò accadesse, sarebbe da rivedere tutto il calendario fiscale, dalla proroga degli acconti per le partite Iva (20 luglio) alla ridefinizione delle sedici rate in scadenza delle cartelle sospese.
    I tempi operativi per valutare la sostenibilità di un ulteriore slittamento dell’agenda fiscale sono molto ristretti: per le partite Iva potrebbe rendersi necessario un nuovo Dpcm, mentre per tutti gli altri contribuenti le novità saranno ricomprese nel provvedimento di conversione in legge del decreto Sostegni-bis.
    Le forze politiche che sostengono il governo Draghi hanno già depositato diversi emendamenti con l’intento di bypassare il periodo estivo e – soprattutto tra le fila del centrodestra – di chiedere la cancellazione automatica dei crediti statali decorsi cinque anni.
    Si cerca ora di trovare un accordo politico che dovrà innanzitutto passare al vaglio dei tavoli tecnici dai quali si auspica possa essere individuato un percorso sostenibile dai contribuenti e compatibile con gli impegni delle casse pubbliche.
    Il rischio di un ennesimo intervento “ponte” è quello di aggravare ulteriormente le rate da saldare; per questo, tra le proposte sul tavolo della politica si sta valutando l’ipotesi di una proroga che posticipi fino a tre anni i pagamenti attualmente congelati, una vera boccata di ossigeno per i contribuenti.
    Si apre quindi, uno scenario nel quale si prospetta uno slittamento di tutte le scadenze fiscali per il versamento delle rate del 2020 (“pace fiscale”, rottamazione ter), con un effetto domino che andrebbe a modificare anche le scadenze delle rate di competenza del 2021 e l’attuale dead line di novembre 2021.
    Pietro Broccanello

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