Milano tormentata dal black-out
Esercenti sul piede di guerra chiedono i risarcimenti al Comune. Disagi anche tra i residenti
Giovedì in pieno centro a Milano, verso l’ora di pranzo, si è avvertito un po’ di scompiglio. Un black-out con interruzioni a singhiozzo ha tormentato tutti i locali del centro, provocando irritazione tra i ristoratori, negozianti e gli stessi clienti.
Il sovraccarico sulla rete è prevedibile quando arriva il caldo cocente. I gestori dei locali lamentano il fatto che non sono state adoperate misure per evitare l’evento.
Sono tanti i residenti che hanno subito malfunzionamenti dell’energia elettrica in questi giorni, non solo nel centro: a porta Romana, da Città Studi a Niguarda, Romolo e la zona del Naviglio Grande al confine con l’hinterland.
Nel caseggiato comunale di via Coppin 3, i residenti della scala D sono rimasti senz’acqua tutto il giorno, a causa di un’autoclave andata in tilt per mancanza di corrente nella notte.
Sono stati rilevati 80 guasti in tre giorni: un numero che in condizioni normali sarebbe spalmato in due mesi. Unareti, società che gestisce la distribuzione di energia elettrica e gas, si scusa per i disagi, sottolineando: “le alte temperature degli ultimi giorni a Milano hanno portato a un aumento dei consumi di energia in città, del 25% rispetto alla scorsa settimana e tuttora in crescita, raggiungendo il picco del 2021”. La società ha quadruplicato le squadre di pronto intervento.
Gli esercenti della Galleria annunciano nel frattempo che chiederanno un risarcimento per i danni subiti. Infatti la perdita della corrente ha comportato problemi per la conservazione dei cibi e l’impossibilità di emettere scontrini. Alcuni prenotazioni sono state cancellate.
“Dopo tante sofferenze dovute al periodo di pandemia e le preoccupazioni legate al poco lavoro e al turismo ridotto quasi a zero, ci mancava solo questo disservizio”, sottolinea Pier Galli, portavoce dell’associazione Salotto di Milano.
Andrea Curcio