Evasione fiscale: scoperti 3.456 evasori, sequestri per 4,4 miliardi di euro
L’ultimo rapporto della Guardia di Finanza mostra coi numeri il problema endemico dell’evasione fiscale in Italia.
Il covid non arresta il fenomeno dell’evasione. Secondo il bilancio operativo 2020 della Guardia di Finanza, l’anno scorso sono stati scoperti 3.546 evasori totali, categoria in cui rientrano esercenti d’attività d’impresa o di lavoro autonomo sconosciuti alle autorità finanziarie, oltre a 19.209 lavoratori irregolari. Le Fiamme Gialle hanno effettuato 1,34 milioni di controlli per assicurare il rispetto delle misure anti-pandemia, 800mila interventi di natura ispettiva e 47.560 indagini volte a contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata.
L’ambito di monitoraggio e intervento della Guardia di Finanza è ampio e l’anno scorso, grazie ai controlli sui percettori del reddito di cittadinanza, sono stati intercettati oltre 50 milioni di euro indebitamente percepiti in questo settore a cui hanno seguito le denunce di 5.868 soggetti tra i quali figurano persone intestatarie di ville e macchine di lusso.
Sul versante dei reati fiscali, sono state realizzate 9.833 indagini di polizia giudiziaria che hanno portato alla denuncia di 10.264 soggetti: tra questi 308 sono stati arrestati per aver commesso 7.303 reati. Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e Iva si aggira attorno agli 800 milioni di euro ma questa cifra rappresenta solo una parte dell’entità reale del danno contestato. Al momento, infatti, ci sono al vaglio dell’autorità giudiziaria proposte di sequestro per un totale di 4,4 miliardi di euro.
Il presidente Mattarella, in occasione del 247° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza, ha inviato un messaggio al comandante generale Giuseppe Zafarana, sottolineando il ruolo primario svolto dalle Fiamme Gialle durante l’anno scorso tramite una serie di riscontri: dalle attività produttive e industriali “agli interventi per contrastare gli illeciti economico-finanziari – che in questo difficile momento amplificano il loro effetto lesivo sul tessuto sano dell’economia – alle pratiche commerciali scorrette, alla illecita commercializzazione di prodotti sanitari, medicinali e dispositivi di protezione individuale”.
La vicenda dell’evasione è uno di quei problemi storici che l’Italia fatica a scrollarsi di dosso e purtroppo pone il Paese in cima a classifiche per nulla gratificanti. Secondo il presidente di Caf-Cia, Alessandro Mastrocinque, l’evasione fiscale rappresenta una “pesantissima zavorra” allo sviluppo della Penisola: “L’Italia, secondo i dati del report Tax Research LLP, è al 1° posto nella classifica dei campioni dell’evasione tra tutti i Paesi europei, con un valore assoluto che si attesterebbe tra i 124 e i 132 miliardi di euro”.