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    Sconto sulla TARI a Milano: un atto di giustizia?

    Sconto sulla TARI a Milano: un atto di giustizia?
    Buone notizie per i contribuenti di Milano: il Consiglio comunale approva il piano tariffario relativo alle imposte locali sui rifiuti che prevede una riduzione delle cartelle a carico dei contribuenti.
    L’iniziativa approdata a Palazzo Marino e recepita dalla Giunta Sala rappresenta una misura a favore di famiglie e imprese duramente colpite dalla crisi economica causata da oltre un anno di pandemia ed è stata resa possibile grazie alle misure introdotte dal Governo in ottica di dare qualche minimo ristoro a chi oltre ai problemi sanitari del Covid-19 si ritrova alle prese con problemi economici per la perdita del lavoro o per il mancato incasso se trattasi di attività commerciali.
    Il beneficio sull’imposta dei rifiuti per il 2021 è costituito da uno sgravio del 100% della parte variabile della tariffa comunale per le attività economiche, mentre le famiglie vedranno una riduzione pari al 50% di quanto dovuto sempre sulla sola parte variabile del tributo.
    Non stiamo parlando di grosse cifre per i contribuenti, peraltro tartassati da un sistema fiscale che andrebbe completamente rivisto, ma si sa che quando si toccano le tasche dei contribuenti anche per pochi euro, l’effetto mediatico è garantito.
    Lo stesso assessore al Bilancio Roberto Tasca riconosce che senza il contributo da parte del Governo non sarebbe stato possibile attuare questo provvedimento, pur sottolineando che per un Comune come Milano i numeri in gioco sono rilevanti.
    Il piano TARI meneghino, infatti, comprende costi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti pari a 297 milioni di euro che – ricordiamo – devono essere spesati da entrate di pari importo (quindi il saldo per il Comune deve essere pari a zero) ripartite sui contribuenti in funzione della quantità di rifiuti prodotti, con l’effetto che una famiglia più numerosa pagherà una imposta più alta di una famiglia senza figli secondo un criterio di proporzionalità. Per le imprese la stima dei rifiuti prodotti viene effettuata per tipologia merceologica.
    Sempre secondo i calcoli del titolare del Bilancio del capoluogo lombardo il Comune avrà minori entrate per circa 41 milioni di euro, effetto prodotto dalla scelta di alleggerire l’imposta alle famiglie numerose, composte da almeno 4 persone, residenti in alloggi fino a 120 metri quadrati. Anche commercianti ed artigiani saranno destinatari della riduzione che, secondo le stime di Confcommercio ammontano complessivamente a 36 milioni. Cifre importanti nel loro insieme, ma che rappresentano un elemento di contorno per i conti disastrati di tanti imprenditori che lamentano perdite di fatturato nel 2020 in alcuni casi prossime al 100%.
    Del resto, se un negozio è rimasto chiuso per mesi durante il lockdown ovviamente non ha prodotto rifiuti e dunque il minimo di giustizia nei suoi confronti sarebbe la cancellazione dell’imposta per un servizio di cui non ha potuto suo malgrado usufruire.
    Sicuramente positiva l’iniziativa del Comune di Milano che si è allineato alle scelte operate da tanti comuni lombardi, anche se non rappresenta una scelta in linea con la politica portata avanti da Sala e compagni: basti pensare al ripristino dell’Area C e dell’Area B, strisce blu a pagamento comprese, in un momento in cui l’uso dell’auto personale è particolarmente intenso proprio per evitare rischi di contagio sui mezzi pubblici milanesi spesso e volentieri inadeguati per numero di corse ad evitare affollamenti pericolosi.
    Pietro Broccanello

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