Alla Parker di Gessate c’è un lavoratore che ha problemi di salute. Non è una cosa semplice, non si risolverà con una aspirina. Soprattutto non si risolverà nei tempi imposti dall’INPS per il riconoscimento della malattia. Torna in mente il caso di Steven Babbi, mancato di recente a Cesenatico. Nel suo caso aveva fatto fronte a tutte le spese l’azienda. Nel caso del Comune Milanese, invece, ci hanno pensato i colleghi.
Come riporta Il Giorno a Gessate:
“Una bella pagina per il movimento dei lavoratori”. La bella pagina porta la firma di circa 190 dipendenti della Parker Hannifin spa, multinazionale del settore meccanico, produttrice di valvole ed elettrovalvole, che si trova in via Fermi, nella zona industriale di Gessate. Il lavoratore protagonista della vicenda ha 66 anni, vive in zona e da molti anni soffre di una patologia oncologica.[…]
“A questo punto – spiega per le Rsu Fabrizio Galloni – ci si è mobilitati come colleghi ed è stata coinvolta l’azienda, che, va detto, ha dimostrato grandi spirito collaborativo e disponibilità. Si sono vagliate diverse forme di intervento, e si è scelta la più snella: una banca ore solidale dove versare una quota dei propri Par, i permessi annui retribuiti. L’iniziativa ha raccolto un’adesione enorme. Basti dire che al collega, per arrivare a fine anno, sarebbero bastate 233 giornate, ne sono state devolute 256, molte di più”.
Al momento è in discussione in Parlamento, sostenuta in maniera trasversale da esponenti di vari partiti come Anna Maria Bernini (FI) e Deborah Serracchiani (PD), una proposta di legge per escludere dal limite dei giorni di malattia i permessi che riguardano malati di patologie neoplasiche. Questo consentirebbe un approccio sistematico al problema non lasciandolo alla solidarietà delle singole istituzioni. Al destino incerto di questa iniziativa legislativa (i costi non sarebbero indifferenti) si contrappone l’adamantina certezza del fatto che la nostra nazione non manca di cuore e di disponibilità al sacrificio.
E queste iniziative sono lì a ricordarcelo.