Evergrande: rischio default
La più grande impresa immobiliare cinese non è in grado di pagare i debiti in scadenza e rischia il default con pesanti ripercussioni sui mercati
Il colosso immobiliare cinese ‘China Evergrande Group’ ha debiti in scadenza la prossima settimana che non può pagare e questo rischia di essere un grosso problema non solo per il settore ma in generale per i mercati finanziari. Tale crisi rischia di avere importanti ripercussioni proprio per l’entità delle passività di Evergrande che secondo Ubs ammontano a 313 miliardi di dollari, circa il 6,5% della passività totale del settore immobiliare cinese: di questi, 19 miliardi sono obbligazioni offshore in circolazione.
Pechino ha avvisato le banche creditrici che l’azienda non sarà in grado di pagare le obbligazioni in scadenza il 20 settembre: una notizia che rende ancor più probabile lo spettro di una ristrutturazione o di default. Il prezzo delle azioni del gruppo, alle prese da tempo con problemi di liquidità, è sceso dell’80% quest’anno mentre venerdì ha perso fino all’11% nel listino di Hong Kong per chiudere in ribasso del 3,4% dopo che la Banca centrale cinese ha iniettato 14 miliardi di dollari di liquidità nel sistema finanziario.
La situazione rischia di avere ripercussioni anche oltre oceano dal momento che diverse istituzioni finanziarie come Ashmore, BlackRock, HSBC, UBS sono esposte verso il colosso cinese e la domanda che tutti si pongono è se Pechino ha intenzione di realizzare un salvataggio anche se al momento questa opzione non sembra percorribile. Ciononostante gli analisti ritengono che Pechino probabilmente prima o poi interverrà per stabilizzare i mercati qualora dovessero esserci ampie ripercussioni.
Il default di una società così grande infatti avrebbe inevitabili conseguenze. Rischia di innescarsi un effetto domino in termini di crollo di fiducia degli investitori dell’immobiliare che potrebbe contagiare tutte le attività finanziare cinesi senza contare che le società esposte verso Evergrande e non particolarmente solide rischierebbero anche loro di fallire o comunque potrebbero essere costrette a ristrutturare le proprie attività.