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    Regione Lombardia: prime anticipazioni e grandi manovre

    Regione Lombardia: prime anticipazioni e grandi manovre
    Non solo la manovra finanziaria del Governo centrale domina l’agenda politica in questo ultimo scorcio di estate che già si avvia verso un autunno “caldo”: anche la Lombardia, la locomotiva del treno delle regioni, si è messa in moto con le operazioni che porteranno al prossimo bilancio di previsione.
    Entro dicembre, infatti, Fontana sarà chiamato a pianificare i conti regionali per l’ultimo anno intero del suo mandato e consegnare al futuro governatore le previsioni economiche per il triennio 2022-2024.
    Sarà un bilancio particolare e molto delicato, non solo perché chiude un quinquennio caratterizzato dalla pandemia, ma perché dovrà contenere indicazioni fondamentali per consegnare al suo successore le chiavi di una ripresa già impostata ed avviata.
    Tre i temi fondamentali: gli investimenti per la sanità territoriale, il sostegno alle attività economiche, la collaborazione con gli enti locali per la sicurezza e le infrastrutture.
    Il capitolo prevalente è costituito dalla sanità: oltre l’80% del bilancio regionale è assorbito dai costi per il funzionamento della macchina sanitaria, ospedali e territorio. Proprio su quest’ultimo saranno puntati i fari e l’attenzione mediatica, viste le lacune messe in mostra inesorabilmente durante la pandemia, ma già deficitarie in precedenza. Non a caso in queste settimane la Lombardia porterà in aula la legge sanitaria, quella con la quale sarà possibile accedere ai fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che consentiranno importanti investimenti in edilizia sanitaria, tecnologia, nuove assunzioni. La sfida che si prospetta vede la Regione impegnata a disegnare una rete di servizi territoriali che coinvolgeranno medici di base, professioni sanitarie, operatori dell’assistenza domiciliare, pubblico e privato insieme. Il disegno prevede la costituzione di Distretti ripartiti per ambiti territoriali omogenei entro i quali troveranno collocazione tutte le attività e tutti i servizi che non necessitano di un ricovero ospedaliero. Il cronoprogramma è già stato tracciato e proprio in queste settimane la DG Welfare è chiamata a individuare le sedi operative, oltre 100, da collocare in modo visibile e fruibile da tutti sui territori delle ASST. Nel frattempo, si stanno avviando le procedure per portare avanti in contemporanea la ricerca e la formazione dei manager che dovranno presidiare tali strutture al cui interno troveranno sede i medici di base, ambulatori (case di comunità) e ospedali “leggeri” di riabilitazione (ospedali di comunità), operatori in grado di curare al domicilio i malati cronici. Sarà una sfida che proietterà la sanità lombarda verso una nuova visione di presa in carico e cura dei pazienti.
    Altro fondamentale capitolo riguarda il sostegno alle attività economiche, dalle grandi industrie alle micro imprese artigiane. Su questo versante la strada è già ben delineata, grazie agli interventi già attuati in questi anni mediante finanziamenti a bando che sono stati particolarmente graditi dagli imprenditori lombardi, al punto che si potrà contare sul rifinanziamento di bandi e misure già adottate per consentire a tutti coloro che ne faranno richiesta una adeguata copertura economica. La linea politica regionale in questi anni ha opportunamente optato di rifinanziare misure che le imprese hanno ritenuto utile fino a soddisfare tutte le domande pervenute. D’altro canto, il tessuto economico lombardo ha già dato segno in questi mesi di essere in grado di riprendere forza con grande tempestività e solerzia. Spetta all’ente regionale dare ossigeno agli imprenditori accompagnandoli come fatto finora.
    Terzo ambito di intervento riguarda la pubblica amministrazione. Con grande coraggio la Lombardia ha già provveduto nei primi mesi dello scorso anno a varare la più grande manovra posta in essere da una regione, con lo stanziamento di oltre 3,5 miliardi di euro a favore dei Comuni per interventi strutturali in conto capitale. Grazie a questo vero e proprio Piano Marshall lombardo si sono destinate risorse per mettere in sicurezza strade, ponti, scuole, impianti sportivi, centri comunali che necessitavano di manutenzione. Ma l’ulteriore sforzo che regione Lombardia intende operare riguarda anche l’ammodernamento tecnologico e le infrastrutture pubbliche per le quali si è provveduto a costituire una società di scopo partecipata dalla regione stessa e che nei prossimi anni sarà chiamata a potenziare le reti strategiche, gli ambiti logistici che – ricordiamo – sono lo snodo fondamentale non solo per il nostro Paese, ma per gli scambi commerciali di tutta Europa.
    Da ultimo, nel bilancio regionale troverà spazio anche la politica “green”, ovvero piani e programmi per la sostenibilità ambientale. E’ prossima, infatti, ad approdare in aula una legge grazie alla quale la Lombardia costituirà una comunità energetica regionale alla quale parteciperanno privati cittadini, imprese ed enti locali, con l’obiettivo di produrre energia e ridurre i costi sempre crescenti della bolletta.
    Come possiamo constatare dai primi rumors di palazzo, la Lombardia si avvia a tornare al suo ruolo di guida economica del paese anche per quanto riguarda le scelte che la politica è chiamata a compiere. Obbiettivo è non solo lasciarsi alle spalle i mesi orribili del Covid, ma consegnare alla prossima legislatura una realtà in grado di progettare con capacità di visione il futuro di dieci milioni di lombardi e di indicare il passo verso una piena ripresa e un nuovo periodo di sviluppo.
    Pietro Broccanello

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