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    EFFETTO CORONAVIRUS: INCASSI IN PICCHIATA PER I BOX OFFICE DEI CINEMA DEL NORD ITALIA

    Tra cancellazioni e rinvii, in un solo week end in fumo 4,4 milioni di euro. Agis e Federvivo scrivono a Franceschini chiedendo l’apertura di uno “stato di crisi” del settore del Cinema.

    Com’era prevedibile, le ripercussioni dell’epidemia di Coronavirus si fanno sentire anche nel settore dell’industria cinematografica che registra incassi a picco nelle Regioni coinvolte dal maggior numero di contagi. Questo l’effetto delle ordinanze emesse in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna che hanno stabilito la chiusura delle sale cinematografiche fino a data da destinarsi, bloccando così il 46,4% degli schermi nazionali.

    Un effetto devastante che si registra già nella comparazione dei numeri a distanza di pochi giorni dall’attuazione dei provvedimenti. I box office, nella sola giornata di domenica, segnano una perdita di 673mila euro sugli incassi di sabato e sfiorano i 2 milioni di euro in meno rispetto alla stessa giornata di una settimana fa. Complessivamente sono ben 4,4 milioni di euro le perdite dei botteghini registrate nel fine settimana rispetto allo scorso week end, -2,4 milioni di euro in rapporto allo stesso periodo del 2019.

    Queste le prime stime, anche se bisognerà attendere i prossimi giorni per avere un quadro generale del settore che aveva chiuso il 2019 in netta ripresa dopo un periodo di flessione. L’effetto Coronavirus rischia infatti di ribaltare gli effetti positivi del progetto “Moviement”, il piano triennale promosso dalla filiera dell’industria cinematografica per rilanciare il cinema durante tutto l’arco dell’anno, allineando di fatto l’Italia al resto dei Paesi del mondo. Un piano vincente premiato dai numeri: box office a +47,3% e +40,3% di presenze nel trimestre estivo che – prima del progetto – si attestava in flessione, positivo anche su base annua con un incremento degli incassi che sfiora il 15% e quasi il 14% relativamente alle presenze.

    Risultati che ora rischiano di andare in fumo, allertando le associazioni di settore Agis e Federvivo che hanno scritto al Ministro Dario Franceschini chiedendo l’apertura di uno “stato di crisi” del comparto dello spettacolo, alla luce delle recenti disposizioni adottate dal Governo per arginare la diffusione del Coronavirus. Pur prevalendo il senso di responsabilità e la condivisione delle decisioni utili alla tutela della salute dei cittadini, Agis e Federvivo sottolineano “le gravissime difficoltà che già in questa fase sta subendo l’intero comparto”, ponendo l’accento sull’impatto del blocco di ogni attività dello spettacolo nelle Regioni del Nord Italia, definito “estremamente negativo, tanto per il crollo dei ricavi da bigliettazione quanto per la drastica riduzione delle paghe degli addetti del settore”. La richiesta è lo stanziamento di risorse adeguate e l’adozione di provvedimenti normativi che possano scongiurare qualsiasi penalizzazione nei confronti dei soggetti finanziati dal FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo).

    Inevitabili anche i rinvii delle prime di molti spettacoli in programma in questi giorni, dall’atteso “Volevo nascondermi” sulla vita del pittore Antonio Ligabue, diretto da Giorgio Diritti, all’ultimo film di Carlo Verdone “Si vive una volta sola”. Mission: impossible, è il caso di dirlo, per le riprese del 7° episodio della saga che vede protagonista Tom Cruise. Paramount Pictures ha annunciato la sospensione del piano di produzione che avrebbe previsto la registrazione di alcune scene nel capoluogo veneto.

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