Partitalia, innovazione al servizio della semplificazione. 20 anni di storia tecnologica italiana

Partitalia, innovazione al servizio della semplificazione. 20 anni di storia tecnologica italiana

Corefab ha recentemente conosciuto ed incontrato il team di Partitalia, azienda tecnologica di Lainate, in occasione dei festeggiamenti per il ventennio dell’azienda. A seguito di una piacevole conversazione con il fondatore Luca Del Col, si è deciso di organizzare lo scorso 17 settembre, un’attività di team building per tutti i membri dell’azienda. Alcuni di loro non avevano mai avuto l’occasione di conoscersi di persona, prima di quell’evento. Un po’ per ragioni geografiche, un po’ per il distanziamento imposto dalla recente pandemia. Altri invece lavoravano già insieme da tempo, nella storica sede in provincia di Milano. Il team tuttavia ha reagito brillantemente all’attività di team building proposta, facendo trasparire coesione e unità di intenti e collaborando con partecipazione a tutte le prove coordinate nel pomeriggio. Oggi, con un po’ di sincera ammirazione facciamo due domande a Luca Del Col, per conoscere la sua storia. Una storia nella quale le persone hanno fatto la differenza.

Ciao Luca. Come stai? O meglio, ora che l’attività di team building l’hai superata, come ti senti?

Sicuramente soddisfatto. È stato un modo non comune di festeggiare una ricorrenza unica come i nostri vent’anni. Qualche tempo fa ho scoperto le attività che Corefab porta avanti e ne sono rimasto molto colpito: ho pensato che si sposassero bene con le esigenze di un team come il nostro, giovane e con diversi componenti localizzati in varie parti d’Italia, in un momento in cui era necessaria una nuova coesione fra le persone. L’organizzazione dell’evento è stata semplice, perché mi sono affidato completamente all’esperienza e alle competenze di Corefab. E non sono rimasto deluso, anzi, i feedback che ho avuto dal mio team sono stati molto positivi.

Ci racconti Partitalia?

Partitalia è una società che è nata soltanto vent’anni fa, che si sente estremamente giovane, vuole innovare. La nostra mission è migliorare dal punto di vista tecnologico i processi e la qualità del lavoro delle persone, innovando continuamente i nostri prodotti e i servizi che offriamo. Questo è possibile grazie ad un grande team, perché senza quello non si raggiungono gli obiettivi: il lavoro di squadra, la passione, l’impegno sono il nostro valore aggiunto, ci permettono di fornire risposte efficienti ai clienti e di instaurare con loro un rapporto basato sulla fiducia e la trasparenza.

Abbiamo quattro linee di business: siamo partiti, nei primi anni Duemila, dalle card per l’identificazione di persone, il prodotto che ci ha permesso di crescere nel tempo, e poi abbiamo introdotto i primi tag RFID, che all’inizio avevano la stessa funzione delle card. Successivamente abbiamo cominciato a proporre tag per applicazioni industriali, siamo entrati nel settore dei lettori RFID e infine nell’IoT. Oggi abbiamo oltre 4.000 clienti in Europa e nel mondo: ci rivolgiamo alle imprese B2B, ai System Integrator e alla Pubblica Amministrazione. Un altro aspetto centrale della nostra azienda è l’investimento in Ricerca & Sviluppo: dal 2017 collaboriamo con tre dei principali Centri di Ricerca italiani – il Politecnico di Milano, l’Università di Pisa e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa -, per sviluppare soluzioni basate su tecnologia RFID, IoT e Intelligenza Artificiale.

Se dovessi spiegare ad un neofita cosa significa semplificare la tecnologia, cosa diresti?

Spesso la tecnologia si presenta come qualcosa di estremamente complesso da raccontare e da applicare. Semplificare la tecnologia vuol dire ridurre la complessità che c’è dietro il suo utilizzo, fornendo delle soluzioni che consentano di applicarla facilmente. Significa, ancora, essere in grado di spiegare con parole semplici come funziona, così che possa capirlo anche un bambino.

Sappiamo che alcuni membri del team Partitalia sono delocalizzati, in giro per l’Italia. Cosa significa lavorare a distanza nel vostro caso?

Consentire al proprio team di lavorare a distanza vuol dire, innanzitutto, avere fiducia nelle persone, focalizzando l’attenzione sugli obiettivi da raggiungere. Non esiste la ‘ricetta’ perfetta per lo smart working ma, sicuramente, nel nostro caso gli ingredienti giusti sono una buona coordinazione, rispetto al lavoro da svolgere, e una forte intesa nella squadra, anche se è composta da membri che operano a centinaia di chilometri l’uno dall’altro. Il tutto condito da un’ampia dose di leadership.

Abbiamo conosciuto un team di persone affiatate ed entusiaste. E desiderose di fare squadre. Come si scelgono le persone giuste per costruire un’azienda di successo?

Oggi per scegliere una persona esistono metodi analitici e metodi soggettivi. Per quanto riguarda i metodi soggettivi, in coloro che si candidano a lavorare con noi andiamo a ricercare una serie di valori e comportamenti condivisi, che sono venuti fuori nella fase di envision dell’azienda. Questo è il primo, importante aspetto. Dal punto di vista oggettivo ci sono dei test che sottoponiamo ai candidati durante il colloquio, per capire se sono compatibili con il team e con quello che facciamo. E poi per trovare la persona giusta sono necessari una grande dose di esperienza e – aggiungo – un pizzico di fortuna.

Marco Menoncello

www.corefab.it

#siamotuttiindispensabili