Libiamo, libiamo nei lieti calici! In una circolare interpretativa la Regione Lombardia sdogana il bere a Milano oltre le 18. Ma attenzione, ci sono degli importanti caveat:
“I bar e/o pub che prevedono la somministrazione assistita di alimenti e bevande possono
rimanere aperti come i ristoranti, a condizione che sia rispettato il vincolo del numero massimo di coperti previsto dall’esercizio”.
Lo chiarisce una FAQ pubblicata sul sito della Regione Lombardia (https://bit.ly/2VoHO7J) ricordando che “L’obiettivo dell’ordinanza che regola le prescrizioni per il contenimento
del Coronavirus nelle aree regionali classificate come ‘gialle’ (ovvero valide su tutto il territorio regionale ad eccezione della ‘zona rossa’) è quello di limitare le situazioni di
affollamento di più persone in un unico luogo. L’amministrazione sulla base delle valutazioni di ogni specifica situazione può dettagliare ulteriormente l’ordinanza in coerenza con l’obiettivo della stessa”.
Questo sarà comunque una boccata d’ossigeno nelle notti Milanesi, all’ombra del Coronavirus. Le belle notizie non finiscono qui:
Emanata nuova ordinanza sulle attività sportive che recepisce il decreto del presidente del consiglio dei ministri del 25/02/2020. Possibili allenamenti, eventi e gare a porte chiuse di atleti iscritti a federazioni o enti affiliati al CONI Ogni società o associazione sportiva deciderà se ricominciare le attività a porte chiuse da oggi e comunque ogni atleta o genitore, nel caso di atleti minorenni, può decidere se partecipare o meno.
Quindi, la serata tipica dello scapolo a base di calcetto e birra con gli amici potrebbe essere stata salvata da una interpretazione estensiva. Non arriviamo a sperare sia un primo passo verso la normalità, ma nelle prossime sere brinderemo a questa, piccola, libertà ritrovata.