Record di tamponi e più terze che prime dosi: è già finita la rincorsa al vaccino?
Dopo l’iniziale boom di prenotazioni per ricevere il vaccino, il Paese sta ora assumendo le forme di un maxi “tamponificio”: necessaria maggiore incisività nel convincere gli scettici.
Sono stati due, essenzialmente, gli effetti dell’introduzione dell’obbligo di Green pass per tutte le categorie di lavoratori, misura entrata in vigore Venerdì 15 Ottobre: uno prevedibile, cioè l’aumento del numero di tamponi eseguiti ogni giorno, l’altro auspicato, vale a dire l’impennata delle somministrazioni di prime dosi. Il secondo, tuttavia, pare già essersi affievolito: scorrendo i dati del portale ufficiale del Governo, infatti, emerge che il 18 Ottobre, per la prima volta, le terze dosi (49.660) hanno superato le prime (44.376). Il 19 Ottobre, poi, è stato registrato il record di test rapidi effettuati nell’arco di ventiquattro ore (548.000). La speranza che la campagna vaccinale avesse acquisito nuovo slancio, insomma, è presto tramontata, finendo per disperdersi nella coltre di paura, sospetto e scetticismo che ancora offusca un numero considerevole, benché minoritario, di cittadini. A poco serve la fotografia proveniente dal fronte delle ospedalizzazioni, uno scatto che evidenzia, impietoso, come l’80% circa delle terapie intensive sia occupato da soggetti non vaccinati, i quali rappresentano il 22% della popolazione. Il timore e l’incertezza, come detto, continuano ad avere la meglio; sentimenti figli, in buona misura, della comunicazione confusa e lacunosa che ha accompagnato, per lunghi tratti, la pur efficiente campagna vaccinale, offrendo così un terreno fertile ai coltivatori di menzogne e strampalate teorie. Una responsabilità, ad ogni modo, che i maldestri comunicatori condividono con alcune forze politiche di primo piano, le quali, desiderose di accaparrare qualche consenso in più, hanno scelto di navigare a vista anziché contribuire a tracciare la rotta. Ed è proprio dalla politica, forse, che potrebbe arrivare la spinta utile ad imboccare il rettilineo finale di questa corsa, competizione in cui, al pari delle fiabe, il Bene trionfa sul Male. Un Male che, non dimentichiamolo, risponde oggi primariamente al nome di Coronavirus. Il resto può aspettare.
Filippo Giorgio Maitan