Stellantis: calano ricavi e consegne ma guidance confermata
Cali a doppia cifra nel terzo trimestre per il la casa automobilistica Stellantis a causa della carenza di chip ma il gruppo conferma la guidance per il 2021
Un terzo trimestre in calo per Stellantis, perlomeno sul fronte dei ricavi netti che si sono attestati a 32,6 miliardi di euro (-14% rispetto al terzo trimestre 2020 pro-forma) e anche per quanto riguarda le consegne consolidate pari a un milione e 131mila unità, un calo del 27% anno su anno, principalmente per la perdita di circa 600mila unità dovuta a una molteplicità di ordini inevasi. Una situazione causata dalla carenza globale di semiconduttori che continua a minacciare i piani di sviluppo del mondo automotive.
Tuttavia il gruppo ha comunicato come “importanti iniziative commerciali e lanci di nuovi prodotti” abbiano mitigato il perdurante impatto di quello che ormai viene chiamato “chip-crunch”. A settembre sono stati lanciate sul mercato due imponenti auto come la Grand Wagoneer e Wagoneer mentre sono state presentate la nuova Jeep Grand Cherokee e soprattutto la prima Grand Cherokee 4xe elettrificata, un tentativo di conquistare una determinata fetta del mercato EV. A questi si aggiungono anche DS4, Opel Mokka e Peugeot 308.
Dopo i conti il titolo Stellantis ha cominciato la giornata di ieri sui mercati in rialzo dell’1% a 17,7 euro. Il CFO, Richard Palmer, ha sottolineato come i ricavi netti riflettano “il successo della combinazione dei recenti lanci di veicoli, che includono le nuove offerte elettrificate”, motivo per cui la guidance per l’intero anno è stata confermata “nonostante persista una scarsa visibilità sull’approvvigionamento di componenti”. La società stima un margine operativo rettificato di circa il 10%: una stima che tuttavia “presuppone che non vi sia un ulteriore deterioramento nelle forniture di semiconduttori e che non vi siano ulteriori lockdown in Europa e negli Stati Uniti”.
Tuttavia Stellantis taglia le prospettive di mercato in alcune regioni del mondo con il Nord America che da +10% passa a +5%, il Sud America da +20% a +15%, l’Europa allargata da +10% a +10% mentre Medio Oriente e Africa da +15% a +20%. Invariate India e Asia Pacifico (+10%) e Cina (+5%). La sfida del futuro dell’automotive rimane l’elettrico e Stellantis fa sapere di essere in marcia grazie a “diverse partnership strategiche” che le permetteranno di espandere la capacità produttiva delle batterie in Europa e in Nord America.