Nuovo San Siro sempre più vicino, ma dopo le Olimpiadi Invernali
Accordo con il Comune sui prerequisiti per passaggio a fase esecutiva. Presidente rossonero Scaroni: “Sarà il miglior stadio del mondo” e nel futuro del Milan l’addio di Elliott.
È ambizioso e punta ad essere il top nel panorama mondiale degli stadi, parola del presidente del Milan Paolo Scaroni all’indomani dell’incontro tra i vertici dei due club calcistici milanesi e il sindaco Beppe Sala a proposito del progetto del nuovo San Siro.
Un progetto da 650 milioni di euro che si stima possa generare 3mila posti di lavoro per la sua realizzazione e che però, verosimilmente, non avverrà prima delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina del 2026. Il sindaco del capoluogo lombardo è stato molto fermo su questo punto: “A prescindere dal timing di realizzazione del nuovo stadio – ha dichiarato -, la cerimonia di apertura delle Olimpiadi Invernali 2026 si svolgerà nell’attuale impianto, come tributo alla sua gloriosa storia”.
Tre i prerequisiti fondamentali messi sul tavolo dal Comune di Milano per poter passare alla fase esecutiva del progetto del nuovo olimpo del calcio, sui quali i vertici dei due club milanesi si sono trovati sostanzialmente d’accordo. Anzitutto il rispetto delle linee e volumi contenuti all’interno dello studio di fattibilità già presentato all’Amministrazione, poi c’è il tema della riconversione dell’area dove risiede l’attuale San Siro, finalizzata allo sviluppo del progetto del distretto dello sport e entertainment in un contesto verde. Infine, le concessioni di diritti volumetrici per sviluppi urbanistici accessori allo stadio non dovranno derogare a quanto consentito dall’attuale PGT. “A questo punto – ha aggiunto Sala – ritengo che la Giunta possa procedere rapidamente a deliberare il pubblico interesse”.
Un passo importante perché dal nuovo San Siro passa anche il futuro dei due club storici meneghini. E se dall’headquarter nerazzurro non arriva alcuna dichiarazione ufficiale, il presidente rossonero Scaroni invece, nell’intervista rilasciata a Newest Media, ne ha parlato senza troppe ambiguità: “Abbiamo bisogno di un nuovo stadio perché è questa la strada per far crescere i ricavi del Milan – ha detto -. A Milano serve un’altra attrazione, la gente verrà a vedere anche questo nuovo stadio che sarà emblematico di come questa città può essere moderna e al top”.
Anche perché il numero uno del Milan ha poi anticipato, senza specificare un timing preciso, che il club non rimarrà ancora a lungo proprietà del fondo Elliott: “Quando hai un azionista di maggioranza professionale come Elliott, tutto è professionale – ha dichiarato -. C’è molta professionalità sia in termini di investimento, sia in termini di attenzione ai costi. Un giorno Elliott rivenderà il Milan, è parte del loro lavoro. E loro stanno preparando un nuovo Milan, che sarà valutato al giusto prezzo da un nuovo proprietario”.
Micol Mulè