Ieri è stato riaperto il Duomo di Milano e sono state tolte le restrizioni di orario ai bar che imponevano la chiusura alle ore 18.00, anche se solo per chi fa servizio ai tavoli.
Oggi a Genova verrà riaperto l’acquario, in anticipo rispetto all’ordinanza comunale che ne prevedeva la chiusura fino al primo Marzo.
In Piemonte, come in altre regioni, verranno riaperte le scuole con grande probabilità già da settimana prossima.
Ebbene, dopo la parentesi allarmistica iniziale per il Coronavirus, in seguito a sospensioni di eventi, chiusura di scuole, università, luoghi affollati, il Nord sta piano piano ripartendo.
La società civile è consapevole delle gravi conseguenze economiche che l’allarme Coronavirus ha determinato. È maturata la consapevolezza che la vera emergenza ora è salvaguardare il sistema economico italiano.
La decisione sulla riapertura dell’acquario di Genova è stata presa dopo un attento ed approfondito monitoraggio della situazione Ligure e delle regioni confinanti. La scelta di anticipare la riapertura risponde all’invito di molti esperti di un ritorno alla normalità e vuole essere un segnale positivo per la cittadinanza da parte del mondo culturale ed imprenditoriale. L’impatto economico dell’acquario è un impatto diretto, sia per le famiglie dei dipendenti, sia per l’intera Regione.
Il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha annunciato, al termine di un incontro con sindaci, prefetti, presidenti delle province piemontesi nel palazzo della Regione, che chiederà al Ministero di far riaprire le scuole a metà della settimana prossima.
“La nostra proposta al ministro Speranza è che le scuole riaprono già lunedì, ma non alla didattica. Sarebbe l’occasione per un’azione di pulizia straordinaria e disinfezione, per poi aprire agli allievi da metà settimana”. Chiediamo però – ha rimarcato il governatore del Piemonte – una risposta entro domani, non possiamo lasciare le famiglie in sospeso fino a domenica a tarda sera.
E se ripartono le scuole, per analogia riparte tutto.
Andrea Curcio