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    Blocchi Cobas a Vimodrone: la F.A.I. propone incontro con il Prefetto

    Blocchi Cobas a Vimodrone: la F.A.I. propone incontro con il Prefetto
    Dopo l’ultimo episodio di blocco da parte di 200 manifestanti, dura condanna della F.A.I.: “Questa situazione di illegittimità non è più sostenibile”. A rischio sicurezza e centinaia di posti di lavoro.
    Interviene anche la Federazione Autotrasportatori Italiani con la proposta di un incontro con il Prefetto Renato Saccone per un confronto ed un approfondimento in merito ai recenti episodi di protesta organizzati dal sindacato di base S.I. Cobas presso la piattaforma logistica Unes di Vimodrone, dove lo scorso giovedì 200 manifestanti hanno impedito, per la 26esima volta nell’arco di tre mesi, lo svolgimento delle regolari operazioni commerciali bloccando 150 camion della società di trasporti Brivio&ViganòLogistics.
    Lo scontro, in atto ormai da mesi, tra S.I. Cobas e Lgd, la cooperativa che opera per Brivio & Viganò, riguarda l’appalto per la logistica della catena di supermercati Unes, che ha nelle piattaforme di Vimodrone e Truccazzano i suoi centri operativi, presi di mira dalle proteste dei manifestanti che ora chiedono il reintegro dei 45 dipendenti licenziati dalla cooperativa per motivi disciplinari dopo i primi 18 blocchi delle attività commerciali.
    Già nei giorni scorsi la F.A.I. aveva preso posizione criticando duramente i continui blocchi messi in atto da S.I. Cobas e denunciando le pesanti conseguenze economiche sulle attività di tutta la filiera: L’Azienda Brivio & Viganò, fra le più importanti società di autotrasporto e logistica del nostro Paese, e azienda storicamente associata alla F.A.I., opera da sempre nel massimo rispetto della legalità, applicando le normative dello specifico contratto del settore trasporti e logistica – si legge nella nota -. Stesso impegno da parte di LGD che da sempre ha garantito il pieno rispetto del CCNL nella gestione del proprio personale. I continui blocchi in atto stanno provocando gravissime ripercussioni sull’attività dell’azienda, creando situazioni che stanno mettendo a repentaglio la sicurezza e i posti di lavoro di centinaia di dipendenti.
    Ferma la volontà della F.A.I., a fronte dell’ennesima situazione di blocco dell’azienda “ad opera di manifestazioni illegittime e che rappresentano una palese violazione della legge”, di richiedere l’intervento di Questura e Prefettura “affinché si trovino le possibili soluzioni che pongano fine a questa situazione di illegittimità non più sostenibile”. La proposta al Prefetto Renato Saccone di un incontro per un confronto ed un approfondimento del caso specifico e, più in generale, di analoghe situazioni di criticità del comparto logistico milanese, arriva direttamente dal presidente della F.A.I., Paolo Uggè: “Da sempre la Federazione che ho l’onore e l’onere di presiedere rappresenta le imprese del settore che operano nel rispetto della legalità e delle specifiche regole poste a tutela dei lavoratori impiegati – scrive -, svolgendo un servizio che, in particolare durante la fase più critica della pandemia, ma anche ora in fase di ripresa, riveste un ruolo fondamentale per l’economia del Paese”. E aggiunge: “Per questo motivo ritengo che perpetrare e reiterare azioni di protesta, nello specifico con modalità che si pongono oltre i limiti della legittima rivendicazione di diritti, non possa essere in alcun modo giustificato e, pur tenendo conto della complessità e delicatezza delle singole situazioni, richieda un adeguato e risolutivo intervento da parte delle Istituzioni e Autorità preposte”.
    Micol Mulè

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