La Regione, giustamente, coordina. Ma vanno resi i meriti giusti a tutti quelli che partecipano. Soprattutto se estranei al perimetro pubblico, istituzionalmente incaricato di gestire queste emergenze. Nel caso Lombardo, poi, il legame quasi simbiotico con la sanità pubblica ha facilitato l’impresa. Ma chi ha schierato, nella lotta al Coronavirus, il Gruppo San Donato?
Il Gruppo San Donato sta mettendo in campo una task force di specialisti pronti a supportare i colleghi al lavoro negli ospedali della zona rossa. Al momento sono già disponibili 5 anestesisti, guidati dal dottor Guglielmo Comero, coordinatore dei blocchi operatori dell’IRCCS Ospedale San Raffaele ed esperto nella gestione interventistica in area critica. Nelle prossime ore raccoglieremo le disponibilità di altri nostri specialisti, in particolare internisti, infettivologi, virologi e anestesisti.
Dopo le misure strutturali adottate da più di una settimana all’IRCCS Ospedale San Raffaele, cresce la task force messa in campo dal Gruppo San Donato. Ai 5 intensivisti pronti per la zona rossa si aggiungono altri 14 intensivisti sempre coordinati dal dottor Guglielmo Cornero dell’Ospedale San Raffaele. Gli specialisti, che hanno dato la loro disponibilità, provengono da tutti gli ospedali del GSD e, a partire da domani per una settimana, sono pronti ad affiancare i colleghi di qualsiasi ospedale pubblico H24, compreso l’Ospedale di Cremona.
Non sono poche forze e non sono forze da poco. Il Gruppo San Donato, fondato nel 1957, è il primo gruppo ospedaliero in Italia e fra i primi gruppi ospedalieri europei. Rappresenta una eccellenza nel campo dell’attività clinica, della didattica universitaria e della ricerca scientifica. Ed anche in queste tristi circostanze ha saputo dimostrare la sua piena partecipazione alla vita civile lombarda.
Un plauso a loro e a chi ha saputo costruire l’ambiente fecondo in cui sono cresciuti.