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    Manovra: maggioranza e Governo ancora distanti dall’accordo

    Manovra: maggioranza e Governo ancora distanti dall’accordo

     

    La manovra finanziaria che da ormai diverse settimane tiene banco sulle cronache dei giornali non ha ancora trovato un punto di caduta per far convergere le differenti sensibilità politiche.
    Mentre dal Ministero dell’economia si annuncia un incremento di risorse da 600 a 785 milioni, tra i banchi della maggioranza qualcuno vorrebbe arrivare a un miliardo aggiuntivo.
    Le partite ancora da limare in via definitiva sono molte: dal contributo per la rottamazione auto che qualcuno vorrebbe diventasse stabile, al superbonus 110%, alla rottamazione delle cartelle i nodi da sciogliere sono ancora molti, com’era ampiamente prevedibile.
    Il Governo cerca di dare qualche rassicurazione, come ad esempio l’incremento di circa 185 milioni alla scuola per il personale ATA e i dirigenti; ma per molti questa notizia suona come il tentativo di evitare una nuova stagione di scioperi che porterebbe gravi disagi a milioni di famiglie.
    L’aumento delle bollette, solo parzialmente mitigato da apposito capitolo nel bilancio è un altro argomento molto delicato, trattandosi di esborsi che toccano tutti gli italiani.
    Sugli incentivi all’automotive la partita è ancora tutta in salita. Se anche il viceministro di Forza Italia Pichetto si dice d’accordo sull’estensione in via permanente della misura, dal Mef i riscontri sono decisamente negativi e lamentano la mancanza di fondi a copertura di una misura molto apprezzata dai cittadini. Più probabile un ulteriore ristoro ai concessionari, ma anche qui siamo nel campo delle ipotesi ancora da scrivere a penna.
    Anche il tema del rinvio delle cartelle esattoriali è tornato alla ribalta soprattutto per iniziativa del coordinatore azzurro Antonio Tajani che velatamente minaccia un possibile non appoggio alla manovra se la proposta di rinvio non venisse recepita.
    Tra gli argomenti sul tavolo ancora una volta tiene banco il superbonus, sul quale sembrerebbe che l’intesa sia stata trovata eliminando il requisito Isee anche per i proprietari di villette, ma occorre ora mettere nero su bianco e si sa che una virgola in più o in meno può fare la differenza.
    Per contro, fonti governative insistono su un inasprimento delle misure antifrode, visti i recenti accadimenti che hanno fatto traballare l’incentivo proprio per la difficoltà ad effettuare controlli e tracciamenti massivi.
    Tra le altre misure ancora in discussione vi sarebbe la previsione di impegno per 170 milioni da destinare alla sospensione per altri sei mesi nel 2022 della Tosap-Cosap, la tassa sui tavolini che ristoranti e bar pagano per l’occupazione del suolo pubblico.
    Gli schemi di accordo sui ritocchi dovrebbero essere perfezionati entro la settimana appena iniziata, così da consentire l’approdo del provvedimento in Commissione senza troppe turbolenze.
    Nella manovra confluirà molto probabilmente anche il disegno di legge da 3,8 miliardi i fondi contro il caro-bollette.
    I tecnici del ministero sono impegnati anche su altri fronti nel tentativo di fare sintesi e possibilmente aggiungere qualche altro capitolo alle tante voci già presenti e su cui, si spera, a giorni potrebbe essere messa la parola fine.
    Pietro Broccanello

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