Manovra: ecco le misure fiscali per il 2022
Le principali novità introdotte dalla proposta di manovra per il 2022.
Alla fine, la quadratura è stata trovata. Irpef e costo dell’energia diventano due misure significative e di impatto per la gran parte dei contribuenti.
Dopo estenuanti trattative, finalmente arriva un po’ di chiarezza e qualche intervento significativo i cui effetti saranno percepiti già dai prossimi mesi.
Sicuramente la misura più onerosa e impattante sul bilancio dello Stato riguarda il taglio di Irpef e Irap. La manovra cuba circa 8 miliardi di euro, 2 dei quali erano già previsti dal fondo “taglia-tasse” e 6 aggiuntivi con i quali alleggerire il peso delle imposte a lavoratori, pensionati, autonomi e imprese.
L’emendamento che ha messo d’accordo la maggioranza prevede la costituzione di un fondo da 7 miliardi con cui abbassare l’imposizione fiscale sul reddito, l’Irpef, e 1 miliardo con il quale sterilizzare l’Irap, l’imposta gestita dalle regioni.
A beneficiarne saranno circa 835 mila soggetti, compreso il popolo delle partite Iva e i piccoli imprenditori con aziende personali.
Nel 2022, primo anno di applicazione, l’iniziativa sul fronte fiscale del taglio Irpef costerà al bilancio del paese 4,8 miliardi, per andare a regime dall’anno successivo.
La restante parte dei sei miliardi aggiuntivi, circa 1,2 miliardi, consentirà di ridurre dello 0,8% i contributi previdenziali pagati in busta paga dai lavoratori dipendenti (esclusi quelli domestici) il cui reddito non supererà i 2.692 euro lordi al mese, pari a circa 35 mila euro lordi annui.
Secondo fonti ministeriali gli interventi di riduzione dell’Irpef (riduzione da 5 a 4 scaglioni con taglio degli scaglioni centrali, revisione delle detrazioni che includeranno il bonus ex 80 euro) avranno un effetto benefico per tutti i contribuenti e ridurranno le distorsioni presenti nel calcolo Irpef per ciascun contribuente.
I principali beneficiari di questa manovra saranno soprattutto i redditi medio alti, ovvero coloro che non hanno fin qui beneficiato dei bonus prima da 80 e poi da 100 euro.
Le previsioni dei tecnici prospettano un guadagno medio pro-capite di 264 euro per quasi 28 milioni di contribuenti, mentre per i redditi compresi tra 42 e 54 mila euro lordi il beneficio arriverà fino a 765 euro annui.
Tra le categorie che si avvantaggeranno, il miglior trattamento spetta ai dipendenti (190 euro medi) seguiti dai pensionati (178) e dagli autonomi (105). I dirigenti vedranno un guadagno pari a 368 euro, mentre gli impiegati si fermeranno a 266 euro e gli operai a 162 euro.
Il 20% delle famiglie più povere non è coinvolto da questa revisione dell’Irpef.
Altro capitolo di attualità riguarda il caro bollette, per fronteggiare il quale la manovra mette a disposizione 4 miliardi di euro, raddoppiando la cifra inizialmente appostata.
Il taglio del costo energetico, ormai alle stelle, è composto da quattro misure.
Il contenimento del costo dell’energia elettrica con azzeramento degli oneri generali di sistema per il primo trimestre 2022 cuberà circa 1,8 miliardi di spesa a vantaggio di 29 milioni di utenze domestiche e 6 milioni di utenze professionali (commercio, artigianato, professionisti)
Il secondo intervento da circa 600 milioni porterà alla riduzione del 5% dell’aliquota Iva sul gas metano nei primi tre mesi del 2022, sia per usi civili che industriali.
Il terzo intervento pari a un costo di 480 milioni ridurrà il costo del gas per 22 milioni di utenze, sempre nel primo trimestre e andrà a beneficio di famiglie e imprese.
L’ultimo intervento da oltre 900 milioni andrà a potenziare il bonus sociale per l’energia elettrica a favore di 3 milioni di famiglie e il bonus sociale per il gas a vantaggio di 2 milioni di famiglie con caratteristiche particolari, quali nuclei numerosi, Isee sotto la soglia di povertà (8265 euro annui) o utenti in precarie condizioni di salute per cui parte significativa del reddito è assorbita dalla spesa sanitaria.
Per i soggetti morosi, sempre nel primo trimestre 2022 sarà possibile regolarizzare la posizione con una rateizzazione in 10 mesi senza interessi, per la quale saranno le stesse imprese fornitrici a proporre il piano di rientro frazionato.
Le novità sul fotofinish della manovra di bilancio prevedono altre limature, sulle cartelle fiscali per le quali nelle ultime settimane alcuni partiti si erano spesi con grande enfasi.
E’ presto per cantare vittoria, ma da quanto si può prevedere le ricadute di questo bilancio porteranno un po’ di sollievo a tante famiglie in difficoltà e potrebbero rappresentare la prima fase di un’azione volta al riequilibrio fiscale, in attesa del vero intervento da tutti atteso, ovvero la riduzione complessiva delle tasse.
Un Natale tutto sommato più sereno, per il quale auguriamo a tutti i nostri lettori qualche giorno di pace e affetto.
Pietro Broccanello