PNRR E INCENTIVI PER AZIENDE, È IL MOMENTO DI AGIRE.
NE PARLIAMO CON IL DOTT. VILLA E IL DOTT. LANZILLO DI DELOITTE
Oggi siamo tornati a parlare con il dott. Ranieri Villa e il dott. Ernesto Lanzillo, entrambi partner del Network Deloitte in Italia. Dopo un primo approfondimento in merito alle risorse stanziate dal Next Generation EU, abbiamo cercato di capire quali sono gli step che un’impresa deve affrontare per arrivare ad attingere nel modo corretto a quegli incentivi.
Dott. Villa, Dott. Lanzillo, oggi più che mai è fondamentale reperire le giuste informazioni per poi attingere da queste risorse, e sviluppare di conseguenza l’azienda. Qual è l’approccio di Deloitte in tutto ciò?
Il PNRR, declinazione italiana del Next Generation EU, programma di incentivi e riforme che deve portare l’Europa verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU (DSG 2030) deve essere conosciuto dalle aziende per indirizzare e disegnare gli assi di sviluppo del business plan del prossimo quinquennio in modo da essere coerenti con le “mission” dei programmi di riforma ed incentivo; essere distonici da quei programmi significa non muovere la strategia aziendale in modo coordinato alle politiche economiche del paese in cui si opera e, quindi, perdere opportunità di sfruttamento in azienda delle riforme ed incentivi che verranno sviluppati nell’arco del programma governativo locale e centrale.
Nel contesto attuale, per effetto della pandemia, è stato necessario adeguare i modelli di business alle nuove esigenze della realtà in continuo mutamento con l’evolversi della pandemia; distanziamento e remote working hanno portato ad un forte impulso alla digitalizzazione e alle tecnologie, al fine di gestire da remoto le attività di back-office e di produzione (soluzioni di Industry 4.0) e di commercializzazione e vendita dei prodotti (e-commerce e marketplace), salvaguardando la salute e sicurezza dei dipendenti e la sostenibilità ambientale; le restrizioni di movimenti e spazio portano inevitabilmente qui. Ed ecco, quindi, che la Mission del PNRR riguarda digitalizzazione, inclusione e sostenibilità e transizione verde, riconfermano l’impulso a non perdere l’abbrivio generato dalla gestione pandemica del distanziamento e proseguire nello sviluppo infrastrutturale e di competenze digitali nell’azienda per sfruttare il programma di digitalizzazione del paese e le politiche di sviluppo sociale sostenibile.
È proprio per dare una risposta significativa al processo di adeguamento alla realtà mutevole che Deloitte si è concentrata in questi mesi nella consulenza su soluzionitecnologiche che massimizzino lo sfruttamento degli incentivi, la cosiddetta “Transizione 4.0”, dando la possibilità all’imprenditore di conoscere gli incentivi esistenti e di disegnare il percorso di digitalizzazione della azienda in modo da poter sfruttare al meglio gli incentivi disponibili.
La nostra Offering “Grant & Incentives” connessa al Next Generation EU, integrata a quelle tecnologiche e di organizzazione del lavoro, ha proprio l’intenzione di rispondere al bisogno dei nostri clienti di studiare soluzioni che massimizzino gli incentivi disegnati per rafforzare la digitalizzazione, la sostenibilità delle produzioni, la necessità di incentrare lo sviluppo tecnologico e la gestione del benessere dei dipendenti che dipende anche da adozioni tecnologiche che salvaguardino la presenza sul posto di lavoro o facilitino la gestione del distanziamento. Abbiamo proposto soluzioni tecnologiche correlate agli incentivi per ridurre il costo dell’investimento per l’azienda.
Com’è possibile individuare e ottenere il giusto incentivo?
È fondamentale innanzitutto partire da un piano di investimenti, valutando le disponibilità di finanza e capitale dopo il finanziamento del capitale circolante netto, connesso alla gestione quotidiana della azienda. Così facendo, si presenterà al Cliente il quadro delle disponibilità esistenti per effettuare gli investimenti in modo da concentrarsi su quelli che, eventualmente incentivati dai piani di digitalizzazione e sviluppo della tecnologia, possano effettivamente essere finanziati dalla azienda con adeguati ritorni economici.
Identificate disponibilità finanziarie e le priorità di investimento, la prima fase di supporto di Deloitte è quella del monitoraggio, che Deloitte svolge attraverso lo screening degli incentivi disponibili. Nel momento in cui il Cliente è effettivamente interessato all’ottenimento dell’incentivo per integrare le proprie disponibilità finanziarie dedicate a realizzare l’investimento, viene predisposto uno studio di fattibilità per capire quelli che sono i requisiti per ottenere l’incentivo in questione, seguito da una valutazione puntuale dei benefici che possono scaturire dall’investimento in termini di risparmi di costi o incremento dei ricavi.
Fornire al cliente questi elementi prima di iniziare il percorso di richiesta dell’incentivo e di impegno di investimento è essenziale per non vanificare gli sforzi inseguendo incentivi che porterebbero ad un ritorno inadeguato o che non sarebbero sufficienti per realizzare l’investimento tenuto conto delle disponibilità finanziarie del Cliente stesso.
Il Circolo delle Imprese vanta oltre 5.000 iscritti. Se ve li trovasse ora tutti davanti, cosa direste loro?
Direi ad ogni imprenditore che il Next Generation EU non rappresenta soltanto un elemento di riforma del nostro paese ma dei PIL strategici di evoluzione dell’UE nel contesto del più ampio adeguamento verso quelle che sono le prospettive di sviluppo dell’umanità, nel contesto cioè degli obiettivi 2030-2050. È fondamentale oggi tener conto del fatto che esistono delle mission e con gli assi strategici del Next Gen è pertanto indispensabile considerare sì questi benefici, ma soprattutto indirizzare la strategia imprenditoriale verso gli assi dell’evoluzione futura dell’umanità. Digitalizzazione, responsabilità sociale, civismo imprenditoriale, inclusione, sostenibilità ambientale, attenzione alla cultura. Sono questi gli aspetti principali della partita futura, che aldilà della situazione contingente direzionano le misure del nostro paese e chi non le seguirà sarà fuori.
Il discorso vale anche per le PMI?
Il discorso vale per tutti, soprattutto per le PMI che non possono permettersi di sbagliare strategia dissipando le risorse disponibili. Il sinallagma “Piccolo è bello” non è più di moda a causa della impossibilità per i piccoli di accedere facilmente al credito o sviluppare soluzioni in autonomia; l’imprenditore è sicuramente presente in prima linea e reattivo ma in molti casi la cultura imprenditoriale non contaminata da continuo confronto con altri imprenditori o l’ecosistema portano a rallentare la realizzazione delle strategie o a disegnarle in modo non efficace e redditizio. Proprio per questo è ancor più importante per le PMI tenere presente quanto ci siamo detti poc’anzi: per aiutare la contaminazione, che sviluppa la cultura imprenditoriale, sono fondamentali le attività di associazionismo perché permettono di confrontarsi con propri pari per crescere, con nuove idee e strategie. Associarsi in attività di rete facilita anche la realizzazione da un punto di vista finanziario dato che certi progetti, da soli, non si potrebbero realizzare.
Il PNRR rappresenta una grossa opportunità da non perdere, ma senz’altro da affrontare con le giuste competenze, senza seguire progetti impossibili. È necessaria pertanto un’assistenza adeguata che parta dal progetto (e mai dall’incentivo) e consenta di massimizzare e cumulare i benefici dell’incentivo.
Grazie.
Andrea Valsecchi