Nuove regole per chi viaggia
Se ne parla da tempo, più o meno da quando è arrivato il Super Green Pass e la polemica sui no vax e la loro limitazione negli spostamenti. Adesso, pare che finalmente la decisione per le nuove regole con le quali sarà consentito viaggiare sia alle porte.
L’UE, infatti, nella seduta del 25 gennaio prossimo sarà chiamata a varare il provvedimento predisposto con l’ausilio di 27 ambasciatori.
L’orientamento che darà l’impronta alle nuove regole è improntato a un criterio diverso dai precedenti: conterà avere il Green Pass e non si farà differenza rispetto all’area geografica di provenienza. A prima vista sembra una semplificazione interessante e soprattutto facile da applicare.
Il tavolo del consiglio affari generali abbandonerà dunque le mappe dei contagi, criterio in vigore fino a oggi, in base al quale si evidenziavano le regioni più colpite dal Covid e di conseguenza soggette a maggiori restrizioni negli spostamenti. Al suo posto subentrerà un criterio di carattere individuale legato allo status del singolo cittadino e alla sua situazione rispetto al vaccino e alla guarigione dal Covid. In alternativa si può sempre ricorrere al tampone.
La semplificazione è un passo importante, più volte auspicato da singole nazioni, soprattutto perché definisce un approccio davvero comune e coordinato, superando con un colpo di spugna la miriade di norme nazionali che tanti problemi causa a chi per necessità o anche solo per diletto è nelle condizioni di doversi spostare dal proprio Paese.
Grazie al nuovo dispositivo si potrà tornare a muoversi con maggiore libertà almeno all’interno dei confini dell’UE.
Cosa cambierà? La vera novità è costituita dal fatto che chi sarà in possesso di ciclo vaccinale completo, oppure sia guarito dal Covid dimostrabile con test negativo, non sarà più tenuto ad osservare ulteriori test o quarantene, indipendentemente dalle condizioni del contagio nel Paese di provenienza.
Continueranno gli aggiornamenti della mappa epidemiologica, ma le informazioni relative ad essa avranno puro valore informativo, non costituendo più un vincolo negli spostamenti.
Sarà confermata anche al validità del Green
Pass che continuerà ad avere una durata pari a nove mesi, così come pare saranno confermati i 180 giorni di libertà per chi dimostra di essere guarito dal contagio.
Per i test antigenici, al contrario, ci saranno novità legate alla loro durata che si riduce da 48 a 24 ore. Per quanto riguarda i test molecolari la durata rimane pari a 72 ore.
La motivazione di questa restrizione sui test è legata alla diversità di comportamento della variante Omicron, ormai largamente maggioritaria ovunque.
Con questa iniziativa l’Unione Europea mette ordine al caos che si è scatenato ad ottobre con l’avvento di Omicron e le diverse posizioni assunte dai singoli Paesi.
Poiché la tematica sanitaria rimane una competenza nazionale di ciascuno Stato, il documento che verrà prodotto dalla commissione europea avrà valore di raccomandazione che ogni Stato dovrà poi far propria con apposita iniziativa normativa, ovviamente a discrezione di ciascuno dei 27 governi nazionali.
L’iniziativa meritevole della UE ha lo scopo di riallineare le posizioni all’interno del vecchio Continente, anche alla luce dell’ormai avviata fase di ripresa delle attività economiche e della necessità di semplificare e uniformare le regole almeno tra i Paesi della comunità economica europea, favorendo in tal modo una più rapida ripartenza.
Ci si attende che la raccomandazione venga rapidamente recepita da tutti dando un senso unitario
soprattutto in questo delicato frangente storico.
Pietro Broccanello