venerdì, Novembre 22, 2024
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    La Borsa cinese annulla le perdite del coronavirus: la svolta?

    Qualche giorno fa l’indice della Borsa di Shangai composite ha recuperato le perdite di questi due mesi tornando ai livelli di inizio anno. Una performance che ha sorpreso molti non solo per il risultato positivo in sé ma soprattutto per il fatto che sia stato realizzato dalla borsa cinese, paese epicentro della diffusione del coronavirus. Dobbiamo quindi aspettarci un veloce recupero di tutti i listini mondiali? Non esattamente, la situazione è un po’ più complessa. Se è vero che qualche giorno fa l’indice di Shangai ha chiuso in positivo, il giorno dopo è tornato in territorio negativo anche se moderatamente, perdendo l’ 1,12%.

    Alcuni analisti hanno ipotizzato che la ripresa del listino cinese sia stata favorita dagli stimoli della Federal Reserve americana che ha tagliato i tassi di interesse per contrastare gli effetti del coronavirus. In questo modo il dragone rosso è riuscito a mantenere i costi dei prestiti stabiliti: di conseguenza la Borsa di Shangai è stata percepita positivamente dagli investitori permettendo alla piazza cinese di dare un segnale in controtendenza.

    Una spiegazione che convince a metà, dal momento che se è vero che cominciano ad arrivare buone notizie in termini di contenimento dalla provincia centrale dell’Hubei che, esclusa Wuhan, per la prima volta non ha registrato nuovi casi di COVID-19 nelle ultime 24 ore, dall’altra parte non c’è nessuna prova che indichi che è stato raggiunto il picco di diffusione. Motivo per cui l’incertezza rimane alta, come la volatilità dei mercati.

    Le borse asiatiche ed europee infatti non mostrano segni di miglioramento ma, al contrario, molte di queste hanno chiuso la giornata di giovedì particolarmente male: -8,3% Milano,

    -10,3% Parigi, -9,8% Francoforte, -7% Wall Street, -9,8% Tokyo. Sul versante americano la FED, dopo aver realizzato un taglio di 50 punti dei tassi di interesse, a metà marzo potrebbe tagliare ulteriormente i tassi. Alcuni investitori sperano che si ripeta la dinamica del 2003 quando scoppiò la SARS dal momento che all’epoca, dopo un forte calo inziale, l’indice cinese recuperò tutto dopo appena un mese. Ci si augura di poter ripercorrere questa strada.

    Simone Fausti

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