Caro energia, Arera: azzerati oneri in bolletta a imprese medio-grandi per il 1° trimestre
L’Arera azzera gli oneri di sistema per le medio-grandi imprese, mentre la sottosegretaria al Mite, Vannia Gavia, sottolinea la necessità di uno scostamento da 30 miliardi per far fronte al caro energia. Nel frattempo l’Ue accelera sulla diversificazione delle fonti energetiche.
L’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente ha azzerato per il primo trimestre del 2022 gli oneri generali di sistema per tutte le medio-grandi imprese con potenza pari o superiore a 16,5 kW. Il provvedimento è diretta conseguenza di quanto deciso dal governo con il decreto sostegni-ter approvato il 21 gennaio e punta a limitare l’impatto in bolletta degli straordinari rialzi dei prezzi dei prodotti energetici all’ingrosso.
L’Arera ha fatto sapere che una misura analoga di azzeramento per i clienti domestici e le piccole imprese in bassa tensione (sotto i 16,5 kW) era già stata adottata in occasione dell’aggiornamento trimestrale delle condizioni di tutela dello scorso fine dicembre, attuando quanto previsto dalla legge di bilancio. Attenzione però perché se alla data di entrata in vigore del provvedimento fossero state già emesse fatture relative alla fornitura di elettricità per il periodo 1° gennaio – 31 marzo 2022, allora i conguagli spettanti dovranno essere effettuati entro la seconda bolletta successiva.
Palazzo Chigi ha deciso di venire incontro alle difficoltà di imprese e cittadini tramite un provvedimento la cui copertura economica (pari a circa 1,2 miliardi di euro) attinge a parte dei proventi delle aste delle quote di emissione di CO2. Tuttavia per alcuni non è sufficiente. Ieri, intervenendo alla trasmissione 24 Mattino su Radio 24, Vannia Gava, sottosegretaria alla Transizione Ecologica, ha sottolineato la necessità di uno scostamento importante: “Dai dati che abbiamo sappiamo che servono oltre 30 miliardi per aiutare le imprese”. Gavia ha affermato che è in corso un forte dibattito con Draghi e il ministro Franco e ha ribadito che le forze politiche devono “dare un segnale al paese e alla imprese che rischiano di perdere competitività”.
Sul fronte europeo, se da una parte il commissario Valdis Dombrovskis ha affermato che i russi usano il gas come un’arma nel confronto Russia-Ucraina-Nato, ieri un portavoce della Commissione Europea ha fatto sapere che da vari mesi sono in corso colloqui con diversi partner internazionali e fornitori di energia tra cui il Qatar e l’Azerbaigian, assicurando che “la diversificazione energetica è un processo a lungo termine su cui l’Ue sta lavorando e che si sta intensificando con l’aumento dei prezzi del gas”.
Redazione