Nursing Up, trattativa contratto sanità
Il singolare ricorso alle medie aritmetiche non scioglie i forti dubbi sulla parte economica relativa agli stipendi degli infermieri.
ROMA 5 FEBB 2022 – Emergono forti dubbi, in queste ore, per quanto riguarda il metodo di calcolo dei nuovi stipendi. Ci è stato anticipato verbalmente – ma attendiamo ancora di avere i documenti alla mano che lo confermino – un “aumento medio di 102 euro mensili” moltiplicato per 13 mensilità. L’elemento perequativo pesa circa 14 euro. A tale aumento medio di cui parla l’ARAN, che si suppone sia destinato a tutti i dipendenti del comparto, andrebbero poi aggiunti:
– una percentuale dello 0,55/ monte salari, a seguito degli stanziamenti della legge di bilancio 2022, destinata ai nuovi ordinamenti contrattuali (percentuale che, tuttavia, necessita ancora di uno specifico atto di indirizzo)
– una percentuale dello 0.22 /monte salari, a seguito degli stanziamenti della legge di bilancio 2022, destinata ai fondi (percentuale che, tuttavia, necessita di specifico atto di indirizzo)
– l’indennità di specificità infermieristica
– l’indennità di tutela del malato (per le altre professioni sanitarie)
– l’indennità per il personale dei pronto soccorsi
Il totale di tutte queste voci, sempre secondo l’ARAN, porterebbe ad un aumento medio, complessivo di euro 174 euro mensili.
Tuttavia, proprio riguardo alla singolarità del metodo utilizzato, un punto di riflessione è d’obbligo. In particolare, ai fini della media effettuata sulla base del cumulo, tra loro, di risorse destinate alla generalità dei dipendenti con quelle, invece, destinate esclusivamente a specifiche categorie.
Insomma, è evidente che tutti possono maneggiare le medie matematiche a seconda dei casi, così come è noto a tutti che i risultati di tali medie dipendano proprio dai valori numerici considerati, che possono spostare percentuali verso l’alto, o verso il basso, in base a come torna più utile far risultare.
Ciò posto, chi vuole usare la media aritmetica per avere la mera soddisfazione di alzare la percentuale verso l’alto lo faccia pure, ma resta il fatto che senza congrue risorse aggiuntive gli stipendi non cresceranno! E’ evidente che, per le professioni sanitarie, l’aumento di stipendio rispetto agli altri dipendenti del comparto, sarà dovuto esclusivamente alle tre indennità specifiche create da leggi pregresse, quindi non dal contratto in discussione, che invece ha l’unico scopo di distribuirle, e che quindi non andrebbero considerate tra i valori numerici che fanno la media.
Alla fine dei giochi, sempre con riserva di doverosi approfondimenti, a noi pare che, tolte le indennità specifiche degli infermieri, si torna ad un aumento generalizzato di 102 euro medi al mese per 13, e che le esigue risorse aggiuntive previste dalla legge di bilancio 2022 (che però necessitano ancora di atti di indirizzo), non potranno che incrementare il predetto importo di 102 euro medi mensili soltanto di pochi euro .
Positivo il fatto che, l’Aran parrebbe disposta a convogliare, ma anche questo potremo confermarlo solo quando avremo documenti scritti alla mano, la maggior parte delle risorse del contratto sul trattamento fondamentale , lasciando solo lo 0,22% su quello variabile.
In questo senso, e sulla scia di tale apertura, noi di Nursing Up abbiamo chiesto che, per quanto attiene alla quota dello 0.22% vadano comunque riviste le indennità, in un discorso di equilibrio e compensazione tra le stesse, privilegiando maggiormente le indennità legate alle condizioni di lavoro che richiedono maggiori responsabilità e/o impegno come, solo come esempio, ‘indennità oraria notturna (si pensi agli inqualificabili 26 centesimi di aumento ipotizzati), e quella di pronta disponibilità (poco meno di 1 euro).