Governo, via libera al decreto caro-bollette: in arrivo 5,8 miliardi di aiuti
Il Cdm ha dato il via libera a un pacchetto di interventi per aiutare le famiglie a sostenere l’aumento dei prezzi dell’energia.
Il governo ieri ha dato il via libera a due provvedimenti, uno riguardante “misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali” e l’altro incentrato su azioni rivolte al “contrasto alle frodi in materia edilizia e sull’elettricità prodotta da impianti da fonti rinnovabili”. L’urgenza del decreto contro il caro bollette è figlia anche dell’allarme lanciato da alcune associazioni negli ultimi giorni.
Secondo l’Arera, infatti, nonostante gli interventi già attuati dall’esecutivo, nel primo trimestre del 2022 si è registrato un aumento di prezzo del 131% per il cliente domestico tipo di energia elettrica e del 94% per quello del gas naturale rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In audizione al Senato il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini, ha spiegato che fra gennaio e dicembre i prezzi medi mensili dei mercati all’ingrosso hanno registrato un aumento di quasi il 500% sul fronte del gas naturale e del 400% per l’energia elettrica.
Ecco quindi che il governo ha deciso per un nuovo pacchetto di interventi da quasi 8 miliardi, di cui 5,8 destinati al caro energia. L’esecutivo interviene azzerando gli oneri di sistema in bolletta per quelle utenze domestiche e non fino a una potenza di 16,5 kilowatt, stanziando 1,8 miliardi di euro. Uno sconto valido anche per le utenze industriali che hanno una potenza superiore a 16,5 Kw grazie ad altri 1,2 miliardi. Il decreto prevede anche 591 milioni per la riduzione dell’iva al 5% sul gas per utenze domestiche e delle imprese. Stessa linea d’azione anche sul fronte del gas: previsti 480 milioni per l’azzeramento degli oneri di sistema.
Il governo ha deciso di stanziare 500 milioni di euro per rafforzare il bonus sociale elettrico e gas, al fine di venire incontro alle famiglie economicamente più fragili. Parallelamente, per le imprese è previsto un contributo straordinario da 700 milioni sotto forma di credito d’imposta pari al 20% dei costi in bolletta elettrica. Particolare attenzione è stata rivolta alle aziende energivore le quali potranno beneficiare di 522,2 milioni complessivi di contributo sotto forma di credito d’imposta pari al 15% delle spese per il metano.
In conferenza stampa Draghi ha sottolineato che in questo modo il governo, senza ricorrere a scostamenti di bilancio, amplia “le misure di riduzione delle bollette a favore di imprese e famiglie” messe in campo nel primo trimestre e interviene “in modo strutturale per aumentare la produzione di gas italiano, che può essere venduto a prezzi più bassi e per semplificare e velocizzare l’installazione di impianti di energia rinnovabile”. Il premier inoltre ha fatto sapere che Palazzo Chigi sta capendo come fare perché le grandi aziende energetiche italiane condividano “il peso” del rincaro dei prezzi energetici con i cittadini. Allo stesso tempo è stato istituito un Fondo rinnovabili Pmi dotato di 267 milioni di euro con l’obiettivo di promuovere la produzione “di energia elettrica rinnovabile e l’autoconsumo per le piccole medie imprese”.
In conferenza stampa è intervenuto anche il ministro Cingolani il quale ha illustrato i quattro pilastri su cui poggia il decreto sull’energia appena approvato. Anzitutto si tratterà di semplificare gli impianti rinnovabili, soprattutto i fotovoltaici. In secondo luogo si procederà ad aumentare la produzione di gas nazionale fino a 5 miliardi di metri cubi l’anno al fine di distribuire l’energia alle aziende energivore a prezzi “estremamente vantaggiosi”. Cingolani ha parlato anche di nuove regole sul riempimento degli stoccaggi per garantire la sicurezza energetica oltre alla necessità di aumentare la produzione di biocarburanti puntando a 200mila tonnellate nel 2023.
La ministra Mara Carfagna ha fatto sapere inoltre che c’è un “Capitolo Sud” nel decreto contro il caro bollette che “impegna 290 milioni, sotto forma di crediti d’imposta per gli anni 2022 e 2023, per sostenere le aziende delle regioni meridionali che investiranno in efficienza energetica e in auto-produzione di energia da fonti rinnovabili”. Nel decreto approvato ieri è previsto anche un fondo da un miliardo di euro all’anno per otto anni per il settore dell’automotive e la filiera finalizzato al sostegno del percorso di transizione green. Previsto anche un fondo da 15 milioni di euro per le famiglie dei sanitari deceduti in seguito al Covid.